Oggi le attenzioni degli investitori sono state rivolte al meeting della Banca Centrale Europea. L'Eurotower ha deciso di tenere fermi i tassi di interesse, che rimarranno fermi fino a quando l'inflazione non raggiungerà l'obiettivo del 2% in modo durevole e prima dell'orizzonte di proiezione.
Una novità importante riguarda le misure di stimolo. Mentre il PEPP si concluderà come stabilito a fine marzo 2022, i ritmi dell'APP raddoppieranno nel secondo trimestre del prossimo anno, passando a 40 miliardi di euro al mese, per poi portarsi a 30 miliardi al mese nel 3° trimestre e infine tornare a 20 miliardi al mese da ottobre 2022.
L'istituto guidato da Christine Lagarde ha reso note anche le stime su PIL e inflazione. Per quanto riguarda l'economia dell'Eurozona, le stime sono per un +5,1% nel 2021, del 4,2% nel 2022, del 2,9% nel 2023 e dell'1,6% nel 2024. Per quanto riguarda l'indice dei prezzi al consumo invece, questo è atteso al 2,6% nel 2021, al 3,2% nel 2022 e stabile all'1,8% nel 2023 e 2024.
Una delle preoccupazioni della Governatrice della BCE è la variante Omicron del Covid-19, descritta come un fattore di incertezza. Oltre a questo, Lagarde ha detto di credere che i tassi non saliranno neanche nel 2022. Sul fronte dell'indice dei prezzi al consumo, la numero uno dell'istituto centrale del Vecchio Continente ha detto che l'inflazione sarà superiore al 2% anche per gran parte del 2022 e che l'aumento dei prezzi dell'energia è uno dei fattori che guida l'aumento del dato.
EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni di EUR/USD mostrano una situazione caratterizzata dall'incertezza, con i corsi che veleggiano tra 1,1250 e 1,1350. Per il principale cambio Forex si aprono ora due scenari: il primo è quello relativo alla rottura della parte superiore della congestione. Se ciò dovesse accadere si potrebbe assistere ad un impulso ascendente verso 1,15, dove passano la resistenza dinamica che unisce i top di maggio 2021 e quella che collega i lows della terza ottava di novembre 2020 e marzo 2021.
Al contrario, una rottura della parte inferiore della congestione metterebbe i venditori in una condizione di vantaggio e aprirebbe le porte ad un test dell'area 1,11, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi di settembre 2019 e di marzo 2020.
Da un punto di vista operativo, si potrebbe attendere una rottura di 1,1350. Lo stop loss sarebbe identificabile a 1,1250, mentre l'obiettivo a 1,1520.