La Russia ammassa truppe militari al confine con l’Ucraina e il mondo si preoccupa per una potenziale escalation a Est. La pandemia ha solo sopito certe tensioni etniche con le mire espansionistiche di Putin unite al desiderio di riacquistare popolarità dopo la disastrosa gestione della pandemia che stanno tornato prepotentemente alla ribalta. E quale migliore occasione se non quella basata sulla propaganda nazionalista che mira a conquistare nuovi territori in Ucraina?
Putin comprende bene la situazione di forza geopolitica che la Russia ha acquisito in questo momento. Con il prezzo del gas alle stelle e la dipendenza europea dalla materia prima di Mosca in vista dell’inverno, Putin ha deciso di forzare la mano confidente nel fatto che la mediazione dei paesi occidentali dovrà venire a patti con la Russia.
Rublo russo: per ora politica monetaria aiuta tenuta
Oltre alle conseguenze sui prezzi delle materie prime come gas naturale e petrolio, le attuali tensioni geopolitiche potrebbero avere delle ripercussioni significative anche sul fronte valutario. Per ora il Rublo russo sembra riuscito a mantenere le posizioni sia contro euro che contro dollaro grazie soprattutto alla politica monetaria.
Se infatti il prezzo del petrolio scende come ha fatto nelle ultime settimane, il rublo soffre per ovvi motivi legati alla dipendenza del fatturato statale dall’export di questa importante materia prima. Ma come detto il petrolio e il suo ribasso non hanno inciso granchè sul rublo. La banca centrale di Mosca è stata molto proattiva ed ha impostato una politica monetaria decisa a stroncare l’inflazione. Le indicazioni arrivate sulle decisioni che potrebbero essere prese il 17 dicembre hanno rafforzate le convinzioni del mercato e soprattutto la convenienza a fare carry trade sulla divisa russa.
Potrebbero infatti essere 100 i punti base di rialzo nel costo del denaro annunciati nel prossimo meeting. A quel punto i tassi di interesse salirebbero all'8,5%, tornando al di sopra di un tasso di inflazione oggi all'8,1%, il doppio rispetto all’obiettivo del 4% fissato dalla Bank of Russia.
Il grafico di UsdRub ci racconta di un cambio che nel 2021 ha proseguito la tendenza alla discesa. Dopo il picco di marzo 2020 il downtrend è proseguito con massimi decrescenti. Siamo già al quarto e ancora una volta la down trend line ha agito da ottima resistenza di contenimento.
Ogni analista tecnico non potrà fare a meno di notare come la figura che si sta componendo ha tanto il sapore di un pattern di continuazione rialzista. Ma come sempre serve la conferma dei prezzi e fino a quando UsdRub non salirà sopra a quota 75 nessuna decisione strategica potrà essere presa. Se i venti di guerra dovessero farsi più pericolosi UsdRub non mancherà di segnalarcelo valicando proprio questo livello tecnico. Il termometro della guerra lo abbiamo davanti.