La settimana appena conclusa ha visto gli investitori concentrarsi prevalentemente su tre tematiche: l’avvio della stagione delle trimestrali, l’inflazione statunitense di marzo e i verbali del meeting di marzo della Fed. Con riferimento agli ultimi due elementi, è da segnalare che l’indice dei prezzi al consumo si è attestato al 5%, sotto le attese degli analisti censiti da Bloomberg al 5,2% e al precedente 6%. Tuttavia la misurazione core, quella depurata degli elementi più volatili, è cresciuta ulteriormente al 5,6%, in linea con il consensus e oltre il 5,5% di febbraio.
Le pressioni inflazionistiche mostrano quindi una certa difficoltà nel mitigarsi in misura decisa. Si deve anche considerare che il dato non incorpora ancora gli effetti della decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione, con possibili aumenti dei prezzi dell’energia. Guardando ai verbali del FOMC invece, è emerso che i componenti del board della Fed abbiano valutato una pausa nel rialzo dei tassi per via delle tensioni sul settore bancario, anche se alla fine è prevalsa l’opinione che la priorità sia la lotta all’inflazione. Inoltre, gli esponenti dell’istituto prevedono che la crisi bancaria possa causare una lieve recessione nel 2023.
Trimestrali USA: le più importanti da monitorare
Nel corso della settimana appena cominciata, le attenzioni degli operatori saranno rivolte prevalentemente alla stagione delle trimestrali. Tra le aziende più importanti che rilasceranno i risultati, troviamo Bank of America, Johnson & Johnson, Lockheed Martin, Goldman Sachs, Netflix, United Airlines (18 aprile), Morgan Stanley, IBM, Tesla (19 aprile), American Express, AT&T (20 aprile) e American Airlines (21 aprile). Sul fronte delle Banche centrali, sono invece previsti gli interventi di de Cos, Schnabel (19 aprile) e Visco (20 aprile) per la BCE, mentre per la Fed sono attesi i discorsi di Waller, Mester e Bostic (20 aprile).
Da segnalare inoltre che il prossimo 20 aprile l’Eurotower rilascerà i verbali della riunione di marzo. Dalle minutes potrebbero essere fornite più informazioni in merito alle ultime decisioni di politica monetaria e magari qualche indizio in merito alle prossime mosse dell’istituto centrale. Su questo tema Reuters ha di recente riportato come, secondo dei rumors, l’Eurotower starebbe andando verso un aumento dei tassi da 25 punti base a maggio. Questo per via della forte incertezza e per il fatto che gli effetti dei precedenti rialzi e delle turbolenze del settore bancario devono ancora manifestarsi. Inoltre, il picco del costo del denaro sarebbe in vista. Sul fronte dei dati macroeconomici, un particolare focus sarà posto sull’inflazione dell’Eurozona (marzo, finale), attesa al 6,9%, e ai PMI manifatturieri e dei servizi per Eurozona e Stati Uniti.
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