MicroStrategy consolida il primato tra le aziende nella detenzione di Bitcoin con un'altra infornata di acquisti. Lo ha comunicato in un tweet il suo Amministratore Delegato Michael Saylor, in cui afferma che l'azienda ha effettuato un acquisto addizionale di 7.002 Bitcoin al prezzo medio di 59.187 dollari spendendo 414,4 milioni di dollari.
Allo stato attuale l'azienda detiene 121.044 token a un prezzo medio di 29.534 dollari, il che significa un valore complessivo dell'investimento di 7 miliardi di dollari. Già ai prezzi Bitcoin di ieri si può dire che il capitale impiegato aveva raddoppiato la sua performance rispetto all'inizio. Oggi le quotazioni della criptovaluta sono arretrate un pò e viaggiano intorno a 56.400 dollari.
MicroStrategy: Bitcoin come riserva di valore
Al tweet di Saylor è seguita un'ondata di acquisti delle azioni MicroStrategy a Wall Street che hanno portato il titolo a chiudere la seduta con un balzo del 4,90% a 695,48 dollari. Grazie allo straordinario rally di Bitcoin, le quotazioni della società sono aumentate di circa il 450% da luglio 2020 e questo ha fatto di Saylor il più grande Amministratore Delegato schierato a favore delle criptovalute.
La scelta di utilizzare i mercati azionari e quelli del debito per puntare sui token digitali finora si è rivelata più che azzeccata, fermo restando che queste valutazioni necessitano di una riconsiderazione nel tempo, tenuto conto dell'altissima volatilità che investe il mondo criptovalutario.
Ad ogni modo da allora MicroStrategy ha sempre affermato che Bitcoin sia un asset che funziona come riserva di valore affidabile della sua tesoreria, nonché un investimento che nel lungo termine ha un potenziale di rendimento ovviamente superiore rispetto alla liquidità. Ogni trimestre l'azienda effettua sistematicamente acquisti nella principale criptovaluta, stimolata dai piani economici dei Governi per contrastare gli effetti pandemici che servono quindi da catalizzatore con la svalutazione delle valute fiat.
MicroStrategy: perdite da Bitcoin per compensare redditi fiscali
Uno dei vantaggi aziendali della detenzione delle criptovalute è quello di poter classificare contabilmente le valute digitali come asset intangibili a durata indefinita. Lo ha precisato Phong Le, Presidente e Chief Financial Officer di MicroStrategy, durante l'ultima chiamata agli utili del mese scorso.
Questo ha un effetto molto potente dal punto di vista fiscale, perché un calo del valore di mercato di Bitcoin al di sotto del suo valore contabile al momento dell'acquisizione significa una passività che potrà essere portata in compensazione di altre attività, abbattendo in questo modo il reddito imponibile ai fini delle imposte. Vantaggio questo che non è riconosciuto agli investitori ordinari che subiscono semplicemente la perdita senza alcuna agevolazione sotto il profilo delle imposte da versare al fisco.