La lunga faida legale tra Ripple e la Securities and Exchange Commission potrebbe giungere presto a conclusione, secondo l'Amministratore Delegato dell'azienda crittografica Brad Garlinghouse. In un'intervista rilasciata alla CNBC, il CEO aziendale si è detto fiducioso che entro l'anno prossimo la situazione sarà definita e verrà rimossa qualsiasi ombra sulla società che sta dietro al token XRP. "Penso che il giudice si renda conto che non si tratta solo di Ripple, ma la questione avrà implicazioni più ampie" ha asserito.
Ripple: la disputa con la SEC e il problema regolamentazione
La diatriba tra la SEC e Ripple è nata quando l'Autorità di Borsa americana aveva accusato Ripple Labs di aver venduto 1,3 miliardi di dollari di assets non effettuando le dovute registrazioni. Dal canto suo la società con sede a San Francisco ha replicato che XRP non è un titolo, quindi sfuggirebbe al controllo regolamentare.
Se l'istituto guidato da Gary Gensler dovesse aver ragione in questa causa potrebbe creare un precedente molto pericoloso per il mondo della blockchain, riguardo il mining delle criptovalute e soprattutto il trading. In particolar modo tutto ciò si inserisce in un contesto dove l'argomento regolamentazione è molto caldo in questo periodo e le istituzioni di tutto il mondo hanno cominciato a porsi il problema vista la grande ascesa delle valute digitali nell'ultimo anno.
Su questo Garlinghouse si è espresso sottolineando che Emirati Arabi, Giappone, Singapore e Svizzera sono avanti in rapporto al tema, mentre Cina e India hanno risolto il problema semplicemente reprimendo il settore. Brady Dougan, ex CEO di Credit Suisse, ha affermato sempre alla CNNC che il mercato è all'inizio del suo sviluppo e che continuerà a farlo in modo sano e positivo. In tutto ciò la regolamentazione è un'area chiave affinché ciò accada.
Ripple: chi è e cosa rappresenta
Ripple è una società che fornisce tecnologia alle banche e ad altri istituti finanziari per inviare denaro da una parte all'altra del mondo in modo più rapido ed economico. La sua criptovaluta XRP è utile per i pagamenti transfrontalieri attraverso il programma On-Demand Liquidity.
Il token ha avuto un'impennata tra la fine del 2017 e il 2018, in scia al rally delle monete virtuali. In quel periodo raggiunse una quotazione di 3 dollari, prima di sgonfiarsi anche a seguito della querelle di Ripple con la Securities and Exchange Commission.
Adesso la cripto viaggia poco sopra il valore di 1 dollaro, alternando strappi di euforia a momenti in cui sembra dissolversi. Se dalle aule giudiziarie dovesse uscire un verdetto positivo per Ripple, non è escluso che la criptocurrency possa intraprendere un nuovo rally che la proietti verso i massimi storici.
Oggi comunque è la settima tra le criptovalute più capitalizzate, con un valore di mercato di circa 49 miliardi di dollari. Ripple invece è valutata attualmente intorno ai 10 miliardi di dollari e può contare su investitori del calibro di Google Ventures, Andreessen Horowitz e SBI Holdings.