Il grande investitore Steven A.Cohen metterà denaro nelle criptovalute attraverso Radkl, una società di trading specializzata nelle risorse digitali. La notizia è stata data proprio dal gestore di hedge fund. Il manager ritiene che quello delle valute digitali sia un mercato divenuto molto importante, che ha bisogno di essere istituzionalizzato con l'ingresso di aziende come Radkl. Ancora non è stato reso noto quanto il 65enne newyorchese investirà, ma è certo che lo farà a titolo personale e non tramite Point72 Asset Management, la società di fondi speculativi che gestisce.
Radkl: chi è e cosa fa
Radkl è una startup di trading che prenderà il via proprio oggi gestita da GTS Security, società finanziaria con sede a New York specializzata in azioni e opzioni. La conduzione aziendale sarà nelle mani di Ryan Sheftel, collaboratore di GTS ed ex responsabile del trading a reddito fisso di Credit Suisse. Le operazioni verranno condotte con l'ausilio di alcuni dipendenti che prima della chiusura dell'anno si stima potrebbero superare le 20 unità.
In base alle dichiarazioni di Ari Rubestein, Amministratore Delegato di GTS, Radkl creerà un mercato elettronico sugli scambi di valute digitali, quotazione dei prezzi giornalieri e conduzione di scambi bilaterali di token con altre aziende specializzate in crypto. L'azienda sarà inoltre attiva nella finanza decentralizzata, dove replicherà in digital le funzioni tradizionali delle banche.
Criptovalute: Bitcoin meta di grandi investitori
Steven A. Cohen non è la prima volta che si affaccia nel mondo delle criptovalute. Il miliardario statunitense aveva già fatto sentire la sua presenza attraverso Point72, che ad agosto ha investito in Messari, un fornitore di dati e analisi sulla blockchain. Cohen inoltre farà parte del Consiglio di Amministrazione di Recur, una società appena creata che è impegnata nei Non Fungible Token. L'azienda è stata sostenuta finanziariamente da Digital, un gruppo d'investimento a sua volta sostenuto dal Family Office proprio di Steven A. Cohen.
Quest'ultimo dopo qualche iniziale titubanza si è completamente convertito alle criptovalute fino a diventarne uno strenuo sostenitore. Nell'evento online Stray Reflections organizzato recentemente da Jawad Mian, ha affermato che non dà in questo momento molta importanza al prezzo del Bitcoin, in quanto nessuno effettivamente si sta rendendo conto di quanto il token digitale potrà crescere.
Il proprietario del New York Mets non è il solo grande investitore ad essersi cimentato negli investimenti crittografici. Altri grandi nomi di Wall Street si sono immersi nella blockchain lasciando traccia. Tra questi vi è il titano Stanley Druckenmiller, fondatore e Presidente del fondo Duquesne Capital dal 1981 al 2010, anno della sua chiusura, nonché gestore dei fondi di George Soros dal 1988 al 2000. Alla fine dell'anno scorso il 68enne della Pennsylvania è uscito allo scoperto dichiarando alla CNBC di possedere Bitcoin e di credere nell'asset come riserva di valore migliore rispetto all'oro.
Un altro personaggio di enorme rilievo è Paul Tudor Jones, fondatore nel 1980 di Tudor Investment Corporation che oggi gestisce un patrimonio complessivo di oltre 20 miliardi di dollari. Il guru di Memphis aveva investito per la prima volta in Bitcoin a maggio del 2020 una quota corrispondente all'1% del suo patrimonio. Tre mesi fa, intervenuto in un programma della CNBC, ha annunciato di voler elevare la quota al 5%, credendo fermamente nei progressi della criptovaluta.
Da notare che quando lo scorso anno il grande investitore americano dichiarò la sua esposizione in Bitcoin, la crypto fondata da Satoshi Nakamoto passò in circa un anno da 9.000 dollari al record storico di 64.854 dollari. Chissà che anche con Cohen la cosa non sia di buon auspicio.