Il dibattito sull'adozione di una valuta digitale emessa dalla Banca Centrale mantiene alti livelli di attenzione negli Stati Uniti. Recentemente
la discussione si è fatta addirittura incandescente nelle aule parlamentari, dove i Repubblicani hanno manifestato una certa ritrosia ad adottare una moneta sotto il diretto controllo della
Federal Reserve. La forza politica invece ha cercato di
sponsorizzare le stablecoin, nonostante il trambusto che si è verificato nei mercati crittografici con la
catastrofe di TerraUSD e del token associato Luna.
Questo
rischia di mettere in difficoltà la Fed, che spesso si è detta disposta a partorire il dollaro digitale, ma previa una legislazione del Congresso. A gennaio di quest'anno, l'istituto guidato da
Jerome Powell ha pubblicato un white paper dove ha tracciato tutti i vantaggi e gli svantaggi delle
Central Bank Digital Currency, il che ha suscitato molto interesse a livello istituzionale.
Fed: perché adottare il dollaro digitale
CBDC e stablecoin non devono però essere per forza alternative, creando spaccature politiche. La Vicepresidente della Fed, Lael Brainard, ritiene che il dollaro digitale sia in grado di fornire sicurezza ai consumatori convivendo con la proliferazione di risorse digitali private come le stablecoin. In una dichiarazione davanti alla Commissione per i servizi finanziari alla Camera, Brainard ha riferito che una valuta digitale potrebbe fornire una passività della Banca Centrale sicura nell'ecosistema finanziario digitale e facilitare l'innovazione del sistema privato.
Tra i numerosi vantaggi del dollaro digitale, la vice di Powell segnala la garanzia per le persone che usano il dollaro in tutto il mondo di continuare a fare affidamento sulla forza e sulla sicurezza della valuta USA per effettuare transazioni e condurre affari nel sistema finanziario digitale.
Inoltre, i consumatori possono avere accesso a una valuta sicura in un periodo di declino dell'uso di contanti fisici, oltre al fatto che il dollaro digitale risolverebbe il problema della frammentazione dei pagamenti se un giorno le stablecoin dovessero dominare la scena nelle transazioni digitali. E poi vi è anche una questione di impatto politico, legata cioè al fatto che la Cina ha già adottato la sua valuta digitale e si trova quindi più avanti nella digitalizzazione del proprio sistema finanziario.
Fed: non tutti sono d'accordo per il dollaro digitale
Le idee di Brainard vanno a nozze con quelle dei sostenitori di un dollaro digitale che renderebbe più veloce ed economico spostare denaro nel sistema finanziario, fornire un supporto alle persone che non hanno un conto corrente bancario e offrire al Governo la possibilità di distribuire risorse in modo efficiente. Il Governatore della Fed Powell però predica cautela, ritenendo che il ruolo che ha il dollaro a livello mondiale impone di fare i passi giusti senza voler primeggiare ad ogni costo.
Nell'ambiente della Fed vi sono anche posizioni diametralmente opposte a quelle di Brainard, come ad esempio quella dell'ex Vice Presidente Randal Quarles, che è dell'opinione che il biglietto verde sia già altamente digitalizzato. Il 64 enne di San Francisco ha espresso inoltre seri dubbi sul fatto che una moneta digitale sarebbe in grado di attirare le persone prive di conto corrente e di ridurre i costi del sistema finanziario.