Elon Musk continua a mettere un freno alla ripresa del Bitcoin. Dopo l'uscita di mercoledì con cui ha dichiarato di non accettare più pagamenti in questa criptovaluta per le auto elettriche, ieri l'Amministratore Delegato di Tesla ha rincarato la dose enfatizzando ancora la questione ambientale.
In un post su Twitter, il miliardario sudafricano ha scritto di essere preoccupato della quantità di carbonio necessaria per estrarre Bitcoin, riportando un grafico dell'Università di Cambridge che mostrava come il consumo di elettricità sia a livelli fuori controllo.
Proprio giovedì ha preso posizione sulla questione Mark Cuban, proprietario della squadra di pallacanestro Dallas Mavericks. In risposta al tweet di Elon Musk, Cuban ha detto che la società continuerà ad accettare pagamenti in Bitcoin, Ethereum e Dogecoin per biglietti e merchandise. Al momento la principale valuta digitale viaggia sotto la soglia psicologica dei 50.000 dollari, dopo aver perso circa il 10% nel corso della giornata di ieri.
Elon Musk punta tutto su Dogecoin
In un secondo post, il secondo uomo più ricco del mondo ha fatto sapere che sta lavorando con gli sviluppatori di Dogecoin per migliorare l'efficienza delle transazioni del sistema. Questo fa pensare che il sondaggio lanciato qualche giorno fa sui social se Tesla dovesse accettare o meno pagamenti in Doge, non era di certo frutto del caso.
Del resto Musk è stato uno dei primi sostenitori della meme-crypto contribuendo in tempi non sospetti ad accrescere la popolarità della stessa. Ma in che cosa Dogecoin diverge da Bitcoin dal punto di vista ambientale? Per l'estrazione di quest'ultimo viene impiegato un algoritmo molto complesso, chiamato SHA-256, mentre il mining di Doge è il Proof of Work, molto più efficiente e veloce.
Per dare un'idea, mentre l'utilizzo di energia di Litecoin, che usa lo stesso sistema di estrazione di Dogecoin, è di 18,522 KWh per transazione, la meme-crypto ne consuma solamente 0,12 KWh. Bitcoin consuma in media 700 KWh, con emissioni di CO2 annuali che sono sui livelli di quelli di tutta Singapore.
Coinbase inserisce Doge nella piattaforma di trading
Saranno state queste le considerazioni fatte da Elon Musk per puntare deciso su Dogecoin come criptovaluta prediletta? Ad ogni modo, la reazione del mercato è stata come sempre tumultuosa, con le quotazioni di Dogecoin che si sono impennate fino a raggiungere quota 55 centesimi di dollaro.
A rendere più armonioso l'umore degli investitori anche il comunicato rilasciato da Coinbase a margine della presentazione dei conti trimestrale, con il quale l'Exchange rende noto che sulla sua piattaforma di trading approderà anche il token Dogecoin nell'arco di 6-8 settimane.
Questa non è una notizia da poco per la criptovaluta, dal momento che arriva dall'Exchange più grande del mondo. Ancor più che quest'ultimo si aggiunge a diversi broker come ad esempio e-Toro che negli ultimi tempi hanno deciso di permettere le negoziazioni in Doge ai propri clienti. Tutto ciò significa che gli intermediari non considerano più la valuta con simbolo il cane Shiba Inu uno scherzo, vista la grande popolarità che ormai ha raggiunto nel pubblico dei trader.