Le quotazioni di Bitcoin si trovano in un punto cruciale, ossia vicino al livello di 33.000 dollari che rappresenta lo spartiacque tra la ripartenza e il naufragio. Il sell-off di quest'anno ha spinto la criptovaluta a dimezzare il suo valore dai massimi storici di 68.925 dollari del 10 novembre 2021.
Solo un breve scatto degli ultimi giorni ha riportato i prezzi più su, verso i 38.000 dollari, abbastanza lontano ma non troppo dal livello critico vista l'alta volatilità. Alcuni indicatori comunque suggeriscono che il token si trova in territorio di ipervenduto, ma le medie mobili lente, a 200 giorni, e veloci, a 50 giorni, sono state già violate, prefigurando la possibilità di ulteriori vendite.
Bitcoin: il target per gli analisti rimane a 100.000 dollari
Il supporto di 33.000 dollari quindi è a rischio? Alcuni analisti intravedono la possibilità che una nuova andata di vendite possa far precipitare Bitcoin fino ad area 29.000-30.000 dollari, da cui però le quotazioni potranno riprendere a marciare per via dell'entrata da parte degli investitori istituzionali con nuovi ordini di acquisto. È questa l'opinione di Sean Farell, capo strategist per gli asset digitali presso Fundstrat Global.
Dello stesso avviso risulta essere Mike McGlone, senior commodity strategist di Bloomberg, il quale vede da quel livello una fiammata che porta Bitcoin a salire fino a 100.000 dollari. Wilfred Dave di Securitize Capital, è sulla stessa linea, considerando 30.000 dollari un supporto importante.
Se quest'ultimo dovesse essere violato, per l'esperto vi è un peg a 27.000 dollari che sarà ancora più granitico. Qualora però tale base non dovesse servire per arginare la forza ribassista del mercato, a quel punto per la criptovaluta si aprirebbe un vero inverno crittografico di lungo periodo, con prezzi profondamente depressi.
Bitcoin: negli USA una proposta per renderlo valuta legale
Una notizia che desta un certo interesse è la proposta di legge avanzata dalla senatrice americana Wendy Rogers di rendere Bitcoin valuta legale in Arizona. Nel testo si legge che Bitcoin "significa la valuta digitale decentralizzata, peer-to-peer in cui un record di transazioni è mantenuto sulla blockchain e nuove unità di valuta sono generate dalla soluzione computazionale di problemi matematici e che opera indipendentemente da una Banca Centrale".
Sarà molto difficile che la proposta possa vedere la luce, anche perché la senatrice repubblicana molto vicina a Donald Trump, è da sempre un personaggio molto discusso nella politica americana, anche e soprattutto per via della sua vicinanza con i gruppi di estrema destra che hanno dato luogo all'assalto di Capitol Hill il 6 gennaio dopo l'esito delle elezioni presidenziali americane.
Inoltre, a far da contraltare alla proposta di Rogers, ve ne è un'altra che minaccia di reprimere le criptovalute come è stato fatto in Cina, denominata America Cometes Act of 2022. Se dovesse passare, il disegno di legge darebbe al Segretario del Tesoro USA un potere enorme per eliminare qualunque strumento di natura finanziaria non riconducibile agli Stati Uniti senza alcun chiarimento o preavviso.