In queste ultime settimane su Bitcoin si è scritto più o meno di tutto, sugellandone il successo con i prezzi che hanno raggiunto il record storico sopra i 40.000 dollari prima della violenta correzione di queste ore.
Siamo evidentemente in una fase in cui la prima criptovaluta per capitalizzazione ed il mondo delle monete digitali in generale è al centro dell’attenzione come non lo era dal 2017. Anche le ricerche su Google Trends evidenziano come si stia raggiungendo un interesse che rapidamente si sta avvicinando ai picchi della prima bolla speculativa.
Nel frattempo la criptovaluta subisce qualche giornata di pesante correzione con gli analisti tecnici ancora ottimisti intravedendo un pattern di continuazione che esaurito il consolidamento dovrebbe rilanciare le quotazioni verso l’alto verso nuovi massimi. Vedremo, anche perché vista la sfrenata corsa precedente un consolidamento per essere salutare dovrebbe risultare più prolungato nel tempo.
Bitcoin: le dichiarazioni di BCE e FED
Le ultime settimane hanno visto anche un intensificarsi delle dichiarazioni verbali di esponenti primari di Federal Reserve e BCE. Christine Lagarde non ha nascosto il suo disappunto verso Bitcoin, apprezzandone l’innovazione tecnologica ma disprezzando le truffe che copiose continuano a riversarsi su questo mondo. Urge una regolamentazione ed anche in tempi stretti.
Nel frattempo le Banche centrali si dovranno attrezzare nell’attività di testing della propria moneta elettronica, e in questo il Presidente della FED, Jerome Powell, si è espresso con chiarezza. Ormai i tempi sono maturi ed il fatto che la Cina sembra essere più avanti di altri sotto questo fronte potrebbe imporre un’accelerazione globale.
Ethereum: galoppa con l'arrivo del future CME
Chi invece sta stupendo in positivo nonostante la correzione di ieri è Ethereum, la cui galoppata è stata rinvigorita dall’imminente quotazione dei contratti future sulla Borsa di Chicago (il CME). Dopo Bitcoin nel 2017, anche ETH quindi potrà essere oggetto di scambio tra operatori istituzionali garantendo una maggiore liquidità e trasparenza.
L’autorizzazione di un ETF potrebbe essere la ciliegina sulla torta di questo periodo da incorniciare per l'universo criptovalutario. Il precedente di BTC non fu però felicissimo, visto che il contratto future venne quotato il 17 dicembre 2017 poco prima dello scoppio della bolla: vedremo che succederà ad Ethereum, anche perchè inquieta quel test millimetrico del massimo di gennaio 2018.
Da inizio anno la forza relativa di ETF su BTC è comunque netta. Il +60% della prima fa impallidire la seconda che sale del 10% dall'1 gennaio. La forza con la quale Ethereum ha rilanciato l’azione in questo mese di gennaio dopo la recente flessione ci dà comunque l’idea di quanto denaro sta affluendo sulla valuta virtuale inventata da Vitalik Buterin.
Situazione quindi ancora fluida in attesa che le istituzioni (se vorranno e se potranno) facciano la prima mossa sulla regolamentazione. Avrà Biden la forza ed il coraggio di fare il primo passo?