I prezzi del Bitcoin sembrano pronti a ripartire. Dopo essere ritracciate dal massimo storico di 61.283 dollari, le quotazioni della criptovaluta ora si trovano in prossimità di 57.000 dollari, in una breve fase comunque di lateralità. Questo lascia lo spazio per ulteriori previsioni che in questi ultimi tempi non si sono affatto risparmiate.
L'ultima in ordine temporale è arrivata da Bobby Lee, co-fondatore ed ex Amministratore Delegato dell’Exchange di criptovalute BTCC. L'esperto in valute digitali vede Bitcoin arrivare nel lungo periodo a 300.000 dollari, tutto starebbe a superare la soglia psicologica di 100.000 dollari, cosa che potrebbe già essere fatta entro questa estate.
Bitcoin: ecco perché raggiungerà 300.000 dollari
La previsione di Bobby Lee fa naturalmente drizzare le antenne a tutti quegli investitori che credono nella valuta digitale e che hanno verso di essa una certa esposizione di portafoglio. Finora tali soggetti sono stati rincuorati dalle prese di posizione da parte di grandi istituzioni, le quali hanno manifestato un certo apprezzamento nei confronti di Bitcoin. Apprezzamento che si è tradotto in azioni concrete, come ad esempio l'investimento di 1,5 miliardi di dollari effettuato da Tesla.
Ormai però la rivoluzione delle valute virtuali ha coinvolto tutti i player dell'ambiente finanziario e dei pagamenti, pur non essendoci ancora una regolamentazione che possa mettere a riparo gli investitori da spiacevoli sorprese. Non è stata soltanto la simpatia istituzionale ad alimentare la corsa del Bitcoin di questi tempi, ma anche il sostegno monetario delle Banche centrali che liberano risorse per gli investimenti e i tassi bassi che rendono poco convenienti impieghi di capitale privi di rischio. Secondo alcuni poi vi è la componente inflazionistica che fa indossare alla principale criptovaluta addirittura la veste di bene rifugio.
Tutti questi fattori messi insieme hanno persuaso Bobby Lee che un'altra ondata impetuosa di acquisti stia per pervadere il mercato della moneta virtuale. L'ex-numero uno di BTCC fonda le sue convinzioni sull'andamento storico di Bitcoin, in base al quale ogni 4 anni gli investitori diventano tori.
Infatti nel 2017, in meno di un anno le quotazioni passarono da 1.000 a 20.000 dollari, prima di precipitare dell'80%. A tal proposito Lee accende un monito: dopo che Bitcoin avrà raggiunto il valore di 300.000 dollari vi sarà lo scoppio della bolla, con la criptovaluta che perderà furiosamente quota svalutandosi, nell'arco di un biennio, dell'80%-90%. Queste ultime stime sanno più di un presagio e non sono molto rassicuranti per gli operatori, soprattutto se questi dovessero sbagliare il timing dell'entrata a mercato.
Bitcoin: altre previsioni suggestive
Ai prezzi attuali, la distanza di Bitcoin dal target tracciato da Lee è tantissima se la cosa si valuta in termini assoluti, meno se invece si rapporta tutto alla velocità di percorrenza da parte dell'asset. In questo contesto infatti bisogna ricordare che altri grandi analisti hanno preconizzato il raggiungimento di livelli fino a poco tempo fa impensabili.
JP Morgan ad esempio all'inizio di quest'anno vedeva nella madre di tutte le criptocurrencies un'alternativa all'oro quanto a bene rifugio, prevedendo un prezzo finale di 146.000 dollari. Dello stesso avviso era stato l'Amministratore Delegato di Citibank, Michael Corbat, che un paio di mesi prima aveva accostato Bitcoin all'oro con lo stesso criterio adottato da JP Morgan. La differenza è che addirittura Corbat vedeva un prezzo finale di 300.000 dollari entro il 2021.
La scommessa più sensazionale però è stata fatta poche settimane fa dall'esperto di criptovalute e proprietario della piattaforma di trading Kraken, Jess Powell. Costui ha avanzato una stima di 1 milione di dollari. Secondo alcuni è più una provocazione che altro. E se invece fosse tutto vero?