Le quotazioni di Zoom continuano a restare nei pressi dei minimi da agosto 2020. Da oltre un anno le azioni della società di videoconferenze sono sotto pressione a Wall Street, penalizzate dal progressivo ritorno alla normalità che ha fatto progressivamente diminuire l’utilizzo di questo tipo di servizi.
Dai massimi storici registrati il 19 ottobre 2020, il titolo ha lasciato sul terreno il 57,32%. Oggi le azioni sono monitorate con attenzione dagli investitori, in quanto dopo la chiusura di Wall Street verranno resi noti i conti del 3° trimestre 2021.
Zoom: le attese per i risultati del 3° trimestre 2021
Nei conti del 2° trimestre 2021, Zoom ha previsto che nel periodo luglio-settembre 2021 sarebbe riuscita ad archiviare ricavi per 1,02 miliardi di dollari e utili per azione compresi tra 1,07 e 1,08 dollari. Per lo stesso periodo, gli analisti stimano 1,02 miliardi di dollari in fatturato e 1,09 dollari ad azione.
Per il gruppo delle videoconferenze, quello concluso a settembre è stato un trimestre particolarmente difficile e in cui gli investitori hanno mostrato diverse preoccupazioni in merito al rallentamento della crescita e alla crescente pressione del principale competitor, Microsoft Teams.
Oltre a questo, si è verificato l’abbandono della proposta di acquisto dell’azienda di software per i call center Five9. I risultati trimestrali saranno comunque particolarmente importanti per capire come è andata la compagnia in un contesto caratterizzato da una minore necessità dei suoi servizi e dalla stagionalità negativa dovuta all’estate.
Zoom: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni di Zoom si trovano in un’area particolarmente delicata da un punto di vista grafico. I corsi sono infatti al test del coriaceo supporto a 247,47 dollari, lasciato in eredità dai minimi del 22 giugno 2020.
Se questa zona dovesse cedere, si potrebbe verificare un’ulteriore accelerazione da parte dei venditori, i quali avrebbero la possibilità di riportarsi nell’area di concentrazione di domanda compresa tra i 200 e i 165 dollari. Al contrario, un superamento dei 272 dollari potrebbe fornire un segnale positivi per i compratori.
In questo quadro infatti i corsi avrebbero la possibilità di raggiungere la zona compresa tra i 288 e i 300 dollari, dove passano rispettivamente il livello orizzontale espresso dai minimi del 31 agosto 2021 e la linea di tendenza ottenuta collegando i top del 19 ottobre 2020 e del 7 luglio 2021.
Se ciò dovesse accadere, i prezzi avrebbero maggiori probabilità di riassorbire l’ampio gap down del 31 agosto 2021 e di riportarsi verso la soglia psicologica dei 400 dollari. Operativamente quindi, si potrebbero valutare strategie di matrice long da 273 dollari. Lo stop loss sarebbe identificabile a 235 dollari, mentre l’obiettivo a 340 dollari.