Le azioni PayPal sono affondate in Borsa nell'ultima seduta a Wall Street con una perdita del 10,46%, la più grande da marzo 2020 per il colosso dei pagamenti online. La trimestrale e soprattutto l'outlook per i prossimi anni non hanno convinto gli investitori. La società mira a una crescita dei ricavi del 18% nel 2022, al di sotto delle proiezioni precedenti. Mentre la previsione quinquennale è leggermente in salita rispetto agli ultimi anni. Questo aspetto non ha interessato molto gli operatori di mercato, che in questo momento stanno guardando più al breve termine.
Non ha fatto presa nemmeno l'accordo annunciato con Amazon per il servizio di pagamento Venmo nell'e-commerce dal'anno venturo, così come l'offerta di PayPal nei metodi pagamento degli utenti di Walmart e l'aggiunta del servizio da parte di GoFundMe. Le azioni ora sono scese a 205,42 dollari, in calo di un terzo di valore a confronto del record storico di 310 dollari conseguito nel mese di luglio. Da inizio anno invece la perdita è stata del 12%, mentre il NASDAQ-100 ha guadagnato il 23%.
PayPal: 4 ragioni che stanno allontanando gli investitori
Ma cos'è che effettivamente ha innescato questa lunga sequenza di vendite in Borsa delle azioni della multinazionale californiana? Si possono trovare almeno 4 ragioni. La prima è che gli investitori temono accordi di acquisizione molto dispendiose, sebbene il management si sia affrettato a precisare che in questo momento PayPal non ne ha bisogno per raggiungere i suoi obiettivi di crescita.
In realtà il settore dei pagamenti si sta consolidando, con Square che prevede di acquistare Afterpay ad esempio. E negli ultimi tempi si sono rincorse le voci circa un interesse di PayPal verso Pinterest. Secondo alcuni analisti, se non è Pinterest potrebbe essere un'altra grande società di pagamenti preda del colosso americano per sostenere la crescita.
La seconda ragione deriva dalla separazione da eBay, ergo da una partnership che negli anni aveva fruttato molto in termini di entrate, migliorando parecchio i risultati aziendali. In terzo luogo vi è la questione della carenza di approvvigionamenti nella sua base commerciale, sebbene questa sia una cosa che riguarda un pò tutto il settore e che probabilmente si trascinerà ancora per alcuni mesi. Infine va sottolineato il fatto che l'apertura post-Covid delle attività ha riportato i consumatori nei negozi fisici limitando i pagamenti online.
Tutti questi vengono reputati elementi transitori da parte dell'Amministratore Delegato Dan Schulman, che si è reputato fiducioso che la guidance a medio termine migliorerà molto, già a partire dal prossimo anno dove si dovrebbe vedere un'accelerazione dei ricavi.
PayPal: vanno comprate le azioni?
Il titolo PayPal ha subito molti cali in questi ultimi mesi ma i multipli ancora sono alti. Il rapporto price/earnings dei prossimi 12 mesi si trova a 40 volte, ben sopra la media di 36 degli ultimi 5 anni e quasi il doppio rispetto ai multipli dell'S&P 500. Anche il rapporto delle quotazioni azionarie sulle vendite attese è superiore alla media quinquennale: 11,3 contro 9 volte. Con le prospettive di crescita che ha assegnato l'azienda nell'ultima trimestrale obiettivamente questi sembrano valori troppo alti, che fanno presagire un riallineamento rispetto al mercato.
James Friedman, analista di Susquehanna Financial a tal riguardo riduce il suo obiettivo di prezzo da 360 a 310 dollari, anche se in rialzo di oltre 100 dollari dalla quotazione attuale. Si mantiene ottimista Darrin Peller di Wolfe Research, che crede che le tendenze di lungo termine giustifichino una valutazione premium per le azioni in Borsa. Lisa Ellis, analista di MoffettNathanson, scrive che il pullback di ieri delle azioni potrebbe essere un punto di ingresso convincente in un'ottica di lungo periodo.