GameStop torna nuovamente a far segnare guadagni straordinari a Wall Street. Da 5 sedute consecutive il titolo del rivenditore di videogiochi continua a salire ininterrottamente. In questo modo trovano un po' di respiro quegli investitori che avevano comprato in prossimità dei massimi e si sono trovati improvvisamente di fronte a perdite mostruose per il crollo delle azioni.
Ieri il rialzo è stato del 41,21% e anche nella giornata odierna si preannunciano grandi acquisti, viste le indicazioni di segno verde del pre-market. I picchi di gennaio, quando le quotazioni di GameStop erano arrivate a 480 dollari, sono ancora lontane, ma basterebbero ancora due o tre sedute di questo tenore perché tutto il valore perduto venisse miracolosamente recuperato.
GameStop: le ragioni del rally
Cosa è successo effettivamente in questi giorni? L'azienda ha deciso di dare una svolta storica alla propria attività spostando il business online e trasformando GameStop in una società tecnologica. E proprio ieri è stato incaricato Ryan Cohen, consigliere e uno dei maggiori azionisti, a presiedere un nuovo comitato per pianificare questo importante passaggio.
A far parte della guida del gruppo vi sono anche l'ex dirigente di Chewy, Alan Attal, e il Chief Investment Officer di Hestia Capital Management, Kurt Wolf. Il primo è entrato nel Consiglio di Amministrazione di GameStop a gennaio, insieme a Cohen. Mentre Wolf è presente nel Consiglio da giugno dello scorso anno.
Il comitato dovrà eseguire una metamorfosi aziendale esaminando attentamente gli obiettivi operativi, quella che è la struttura del capitale e le priorità aziendali. Lo stesso è stato costituito all'inizio del 2020, quando le azioni di GameStop erano al centro di una parabola impazzita che stava avendo luogo nella Borsa di New York e che interessava i titoli oggetto di short squeeze.
La sostituzione di Jim Bell con una personalità più focalizzata sulla tecnologia è stato forse il passo decisivo verso un vero cambio di rotta aziendale. Nel frattempo sono stati assunti dirigenti specializzati nel settore tecno per portare avanti il progetto. Cohen si può dire che sia stato l'ideatore del grande cambiamento, in quanto già dall'inizio della scorsa estate esortava la società a reinventarsi attraverso una presenza digitale più forte nel mercato.
Short squeeze: l'attenzione del mercato è rivolta ad altri due titoli
Attenzione: stavolta la questione dei venditori allo scoperto c'entra poco con i recenti rialzi di GameStop. Nella circostanza sembra proprio che ci siano sviluppi che interessano il business aziendale che abbiano un minimo di fondamenta. Viceversa attualmente ci stanno altri due titoli a Wall Street che sono tra i più shortati e che stanno tenendo banco nelle contrattazioni degli ultimi mesi.
Uno di questi è Discovery+, famoso gruppo televisivo statunitense che ha una capitalizzazione superiore ai 28 miliardi di dollari. Sul prestito delle azioni della società, il tasso d'interesse ha superato quota 27% e il posizionamento degli investitori desta parecchia curiosità. Tuttavia i fondamentali dell'azienda sono molto solidi, quindi da questo punto di vista Discovery+ non è molto somigliante a GameStop.
Nonostante questo il rally del titolo in Borsa da novembre 2020 è devastante, con un aumento di valore azionario di più del triplo. Le azioni inoltre sono forti del fatto che fanno parte della categoria value che in questo periodo risulta favorita dalla rotazione settoriale degli investitori, i quali hanno abbandonato i titoli tecnologici per spostarsi più verso quelli legati al ciclo economico.
Un altro titolo che è ancora di più sotto osservazione per via di una minore robustezza dei suoi fondamentali è AMC Networks, che non ha nulla a che vedere con il discusso AMC Entertainment Holdings che è stato pienamente oggetto dei venditori allo scoperto nei mesi scorsi. La società che controlla le reti AMC, WeTV, Sundance e BBC America, è un'altra tra quelle maggiormente shortate a giudicare da uno short interest addirittura superiore a quello di Discovery+.
Negli ultimi 5 mesi il titolo a Wall Street è passato da poco più di 21 dollari a oltre 74 dollari. Le motivazioni sono poco chiare effettivamente, in quanto l'azienda non attraversa un periodo di particolare spolvero e le prospettive per il futuro sono ancora nebulose.