A Wall Street sembra essere ritornato il sereno dopo un primo semestre orribile, che ha visto l'S&P 500 scivolare di oltre 20 punti percentuali e il
NASDAQ-100 perdere quasi il 30% del suo valore. Dai minimi di giugno, il rimbalzo dei principali indici americani è stato importante, sospinto dal
forte calo dei rendimenti obbligazionari a più lungo termine. Il rendimento dei Treasury Bond a 10 anni aveva raggiunto un picco del 3,5% a giugno, livello più alto dal 2011, mentre oggi viaggia intorno al 2,85%. Questo ha trasmesso la fiducia agli investitori che l'economia americana non sarà determinata da tassi significativamente più alti rispetto a quelli di qualche tempo fa, ossia di quando ancora la
Federal Reserve non aveva iniziato a inasprire la sua politica monetaria.
Secondo un'analisi condotta da Deutsche Bank, a metà giugno gli investitori si aspettavano che il costo del denaro in USA avrebbe raggiunto il 4% l'anno prossimo. Ora invece i derivati sui tassi d'interesse mostrano un livello compreso tra il 3,25% e 3,5%, con a seguito un rapido taglio dei tassi dei fondi federali. "Gli investitori ora hanno una maggiore fiducia nella capacità della Banca Centrale americana di contenere l'inflazione e maggiore fiducia nell'idea che non si dovrà andare così in alto", ha affermato Tony Crescenzi. gestore di portafoglio di PIMCO.
Posizioni rialziste T-Note ai livelli più alti da dicembre 2019
Recentemente i gestori patrimoniali hanno aumentato le posizioni rialziste sui T-Note al livello più alto da dicembre 2019, rileva Deutsche Bank, sebbene gli hedge fund abbiano incrementato la loro esposizione ribassista. Tuttavia, gli angoli più rischiosi come le obbligazioni spazzatura hanno visto a fine luglio grandi afflussi, dopo sei settimane consecutive di deflussi. Con questo, il premio richiesto rispetto alle obbligazioni investment grade è sceso al livello più basso da inizio giugno. Per quando riguarda i fondi azionari, un report della società di ricerca Strategas afferma che quelli che investono in titoli di crescita hanno attirato flussi record rispetto a quelli che monitorano società value.
Secondo Zhiwei Ren, gestore di portafoglio presso Penn Mutual Asset Management, il driver per il mercato azionario sarà quello obbligazionario. A suo avviso, l'inflazione è destinata a scendere e quindi la Fed rallenterà la sua aggressività sui tassi. Questo significa che ci sarà un ritorno alla tendenza che aveva dominato durante tutto il periodo pandemico, quando i tassi bassi avevano sospinto l'ascesa costante delle azioni, in assenza di alternative dove mettere i propri soldi. Ren quindi ha dichiarato di aver eliminato alcune posizioni che implicavano una riduzione dei prezzi dei Treasury e un aumento dei rendimenti.
Sulla stessa linea è Sebastien Page, head of global multiasset di T. Rowe Price, che ha affermato di essere stato ribassista sui titoli di Stato USA per gran parte del 2022, ma adesso l'azienda ha pareggiato tale posizione. Anzi, adesso sta valutando quando potrebbe essere il momento giusto per acquistare azioni, tenendo conto che parlare di un rally in questo momento sembra un po' prematuro.