Uno degli aspetti più importanti che sta tormentando gli investitori e che ha generato la contrazione degli indici azionari americani nelle ultime sedute a Wall Street concerne cosa farà la Fed sul fronte tassi d'interesse. Questa settimana ci sarà la riunione del FOMC e, anche se non dovrebbero emergere grosse novità, serpeggia un'inquietudine non indifferente sui mercati.
Dal momento più nero della pandemia le quotazioni azionarie sono state tenute a galla dalla politica ultra espansiva della Banca Centrale statunitense, esattamente come è stato fatto a seguito delle altre crisi finanziarie precedenti. E uno dei parametri su cui si è fatto leva per rilanciare l'economia è stato il mantenimento del costo del denaro prossimo allo zero.
Ora la situazione presenta altri temi da affrontare, come quello inflazionistico e di una possibile bolla immobiliare. Jerome Powell è in vigile attesa, vagliando tutte le possibilità alla luce di un contesto economico degli Stati Uniti che va migliorando, ma non abbastanza per andare sul velluto, soprattutto sul fronte occupazionale.
Goldman Sachs: perché le azioni caleranno in futuro
La domanda che si pone il mercato non è se i tassi d'interesse aumenteranno, ma quando ciò accadrà. Ultimamente da un sondaggio realizzato da Bloomberg è risultato che su 52 economisti interpellati la maggioranza ritiene che solo nel 2023 si vedrà un aumento dei tassi e in maniera moderata.
Un rapporto invece di Goldman Sachs attribuisce ai bassi tassi d'interesse, insieme alle alte valutazioni dei titoli e ai margini di profitto attualmente troppo elevati, la causa della contrazione degli indici nei prossimi 10 anni.
Secondo la banca d'affari americana il costo del denaro ai minimi è stato figlio in tutti questi anni di circostanze che hanno destabilizzato l'economia mondiale, a partire dallo scoppio della bolla tecnologica nel 2000, proseguendo con la tempesta finanziaria del 2008 fino a giungere ai giorni nostri con l'avvento del Covid-19.
In futuro è improbabile che il ciclo possa ripetersi e quindi che il sistema di tassi a zero possa continuare. Il fatto è che a giudizio degli strategist della banca, l'S&P 500 oggi è diventato molto sensibile alle variazioni dei rendimenti, perché nel tempo è cresciuto sempre di più il peso dei titoli tecnologici nel paniere.
Goldman Sachs: dove investire con tassi bassi
Entro il prossimo anno il livello generale dei tassi d'interesse comunque dovrebbe mantenersi stabile e questo supporterà azioni di qualità e redditizie nel lungo termine, per gli analisti di Goldman Sachs. A tale riguardo le preferenze degli esperti cadono su titoli come Tesla, Uber e Netflix che hanno buoni margini di profitto e utili stabili.
Queste sono società che hanno puntato molto sugli investimenti tecnologici e potranno appofittare di un livello esiguo del costo del finanziamento per pianificare gli impieghi di capitale nel lungo periodo. Viceversa, se la Fed aumenterà il tasso ufficiale nel breve, sarebbero avvantaggiate azioni come eBay, Cigna Corp. e Kraft Heinz Co.