In un 2021 caratterizzato da una scarsità strutturale di chip, Intel continuerà a dedicarsi alla loro produzionei. L'azienda americana ha annuciato l’intenzione di investire 20 miliardi di dollari per la costruzione di due grandi fabbriche di chip in Arizona. La notizia arriva in un periodo di grande carenza a livello globale di semiconduttori che sta mettendo sotto pressione, in particolar modo, l’industria automobilistica ed elettronica.
Intel: aiuto all'indipendenza USA sul fronte dei chip
Il colosso statunitense con sede a Santa Clara ha istituito un’apposita divisione chiamata Intel Foundry Services, che produrrà chip anche per altre società che sono più concentrate sulla progettazione, ma hanno bisogno di un’azienda per la realizzazione dei prodotti.
Durante la presentazione dell’iniziativa sono stati segnalati come potenziali clienti aziende del calibro di Google, Amazon, Qualcomm e Microsoft e il CEO di quest’ultima, Satya Nadella, è intervenuto sostenendo apertamente il piano. L’azienda ha dichiarato di avere stretto una partnership con IBM per migliorare la progettazione e il packaging dei chip.
Il programma di investimento di Intel avrà anche ripercussioni positive per il Governo degli Stati Uniti che è stato particolarmente criticato per il ritardo competitivo nella produzione di semiconduttori.
Dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, Joe Biden ha dichiarato di avere tra le sue priorità l’incremento della produzione domestica dei semiconduttori, rendendo così gli Stati Uniti più indipendenti subendo di meno i problemi di approvvigionamento dai produttori esteri, in particolar modo cinesi.
La spinta dell’amministrazione Biden permetterebbe alle aziende americane, tra cui Intel, di competere maggiormente con le aziende straniere appoggiate dai propri governi. In questo momento la società californiana, gestisce quattro stabilimenti negli Stati Uniti, ovvero in Oregon, Massachusetts, New Mexico e Arizona che verrà appunto ampliato con i 20 miliardi di dollari stanziati. Intel ha anche fabbriche in Irlanda, Israele e una sola in Cina.
Negli scorsi anni Intel aveva perso la sua leadership nella produzione di chip a favore dei concorrenti asiatici, in particolar modo Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC).
Intel: la guidance 2021
In corrispondenza dell’annuncio, Intel ha anche svelato le previsioni per il 2021. L’azienda stima utili rettificati per 4,55 dollari per azione, inferiori alle stime degli analisti di Wall Street di 4,77 dollari per azione. Anche i ricavi previsti sono al di sotto delle attese degli analisti, infatti Intel prevede di raggiungere 72 miliardi di dollari contro i 72,94 miliardi di dollari previsti dagli osservatori.
Azioni Intel: l'analisi del titolo
Partendo da questo presupposto, andiamo ora a vedere il quadro tecnico e i livelli operativi di trading sulle azioni dell’azienda quotata a Wall Street. Da ottobre dello scorso anno Intel ha intrapreso un trend al rialzo di medio periodo, dopo i due profondi gap down ribassisti che hanno caratterizzato gli ultimi otto mesi di contrattazioni. Il titolo sembra quindi bene impostato per continuare la sua salita. L'analisi del grafico con time frame giornaliero ha fatto emergere i seguenti livelli chiave per strategie di trading long e short sul titolo della società californiana:
Long
Ingresso: breakout area 67,44 USD
Stop loss: al di sotto di area 62,92 USD
1° Target: area 69,28 USD
2° target: trailing profit
Short
Ingresso: breakout area 57,90 USD
Stop loss: appena al di sopra di area 63,26 USD
1° Target: area 53,30 USD
2° target: area 51,27 USD