Alcuni elementi di disturbo hanno alterato le quotazioni di Wall Street nell'ultimo periodo. Il Covid-19, che pensavamo di aver domato con la vaccinazione di massa, ha cambiato pelle e ha tirato fuori una nuova variante che ancora non si sa quali effetti potrà avere sul contagio e sulla letalità. A creare scompiglio negli operatori si è messo anche il Governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha mutato l'atteggiamento nei confronti dell'inflazione: da transitoria e non preoccupante è passata a duratura e fastidiosa.
Venerdì scorso l'attesissimo dato sull'indice dei prezzi al consumo relativo al mese di novembre ha confermato le aspettative, con una crescita del 6,8% su base annuale, ovvero la più alta dal 1982. Questa forse è la conferma che la Fed cercava per continuare nella sua politica monetaria meno accomodante rispetto al passato e che fa presagire un imminente rialzo dei tassi già nel 2022.
Ciò nonostante gli investitori continuano a comprare le azioni, mantenendone alte le valutazioni. Attualmente i titoli dell'indice S&P 500 sono negoziati a 21 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi. Tra questi vi sono i tecnologici e quelli dei beni di consumo che hanno multipli molto più elevati, mentre i finanziari e gli energetici sono scambiati decisamente più a sconto.
Wall Street: i titoli più economici per ogni settore
Ad ogni modo, situazioni interessanti si trovano un pò in ogni area facente parte del principale indice americano. Vediamo quindi una panoramica di 5 settori dove è possibile scorgere titoli che in questo momento sono trattati a sconto e su cui potrebbe essere utile una puntata in portafoglio.
Settore immobiliare
Il mercato immobiliare negli Stati Uniti sta conoscendo un periodo di gloria, grazie al boom della domanda di case che ha avuto luogo con la ripresa post-pandemica. I prezzi infatti sono cresciuti a livelli esorbitanti e i profitti dei costruttori stanno esplodendo con la riduzione dell'offerta.
Gli investitori pensano però che certi livelli di guadagno saranno insostenibili e ciò spiega i multipli bassi di società come PulteGroup, DR Horton e Lennar, le cui azioni sono scambiate ad appena 8 volte gli utili attesi per il 2022.
Settore tecnologico
Forse attualmente quello tecnologico è il settore più controverso, perché dallo scoppio della pandemia è cresciuto più degli altri, ma ora deve affrontare la delicata situazione delle strette sui tassi da parte della Federal Reserve per cercare di frenare l'ascesa dell'inflazione. In media i multipli azionari sono a 28 volte rispetto ai profitti stimati, con casi come quelli di Tesla che prezza 121 volte i guadagni attesi.
Si trova però anche qualche occasione interessante, come quella di Western Digital, società operante nel mercato dei chip di memoria. Le azioni di Western sono negoziate a solo 6,8 volte i profitti stimati perché anche qui gli investitori pensano che la domanda intensa di semiconduttori non sempre troverà di fronte un'offerta scarsa, con prezzi che vanno alle stelle.
Settore energetico
La transizione energetica rischia di dare un colpo letale alle aziende che non sono leste a cavalcare il cambiamento e ad adeguare il business. Il settore ha multipli che si aggirano intorno a 11, ma titoli come APA, Coterra Energy e Diamondback Energy scambiano le loro azioni tra le 5 e le 7 volte i guadagni previsti.
Settore sanitario
Il Covid-19 ha dato smalto a diversi titoli che operano nel campo medico-sanitario, ma si trovano parecchie azioni particolarmente economiche anche qui, soprattutto tra quelle di società coinvolte in operazione di finanza straordinaria.
Ad esempio le valutazioni più basse in tema di multipli si trovano in Viatris, dopo lo spin-off da Pfizer e la fusione con Myland, e Organon, scorporata da Merck durante la scorsa estate. Lo sconto economico di questi titoli è dettato dal fatto che le separazioni dal gruppo non hanno portato molta fortuna.
Settore dei servizi di comunicazione
Il settore dei servizi di comunicazione presenta multipli in linea con quelli dell'intero indice S&P 500, ovvero 20,8 volte. Ma 2 titoli in particolare attirano l'attenzione, per via di quotazioni di appena 7,5 volte i guadagni attesi per i prossimi 12 mesi. Anch'essi sono coinvolti in operazioni di fusioni e acquisizioni.
Stiamo parlando di AT&T e Discovery. Nella maxi-operazione, WarnerMedia verrà staccata da AT&T e si fonderà con Discovery. Gli investitori nell'attesa di scoprire i vantaggi del business per entrambi hanno preferito mantenere un profilo basso sulle azioni in Borsa.