Da quando Mark Zuckerberg ha deciso di investire una parte delle sue risorse nella costruzione del metaverso, ribattezzando Facebook come Meta Platforms, si è scatenata una corsa da parte di grandi e piccole aziende per spartirsi una torta che si prevede ricca di contenuti.
Ancora in realtà sfuggono molte cose nella comprensione della maggior parte delle persone. Prima di tutto su cosa sia realmente il metaverso, o meglio come sarà possibile vivere una realtà immersiva minimizzandosi attraverso un avatar.
In secondo luogo non è facile individuare quale sarà davvero la posta in palio, ossia che valore avrà questo nuovo mondo virtuale dove potrà essere fatto quasi tutto ciò di quanto vissuto nel mondo reale. Infine esistono molti dubbi sulla tempistica di realizzazione, che a quanto pare non sarebbe una cosa imminente.
Metaverso: come sarà realmente?
Il dibattito su questi temi è ancora molto aperto e sotto certi aspetti anche parecchio suggestivo, con opinioni a volte molto contrastanti. L'analista di Bernstein, Mark Shmulik, non immagina propriamente una realtà attraverso cui ognuno indossa visori e altri dispositivi per ritirarsi in un mondo virtuale ampio e coinvolgente. La cosa potrebbe essere meno appassionante e più concreta da questo punto di vista.
Shmulik sottolinea come già vi siano alcune parti del metaverso, come ad esempio hardware tipo Facebook Quest e Microsoft Cuffie HoloLens e Apple Watch, piattaforme software come Fortnite e Roblox, esperienze di realtà aumentata come Pokémon Go e situazioni di collaborazione virtuale come Mesh for Teams di Microsoft. Il punto semmai è come il metaverso si svilupperà per raggiungere il mercato di massa e quali saranno le dimensioni a cui si arriva.
L'esperto valuta in circa 2.000 miliardi di dollari il valore complessivo di tutti i mercati correlati, ma ha molte meno certezze riguardo quanto tempo occorra affinché si possa avere un'adozione completa. Questo a suo avviso dipende dallo sviluppo delle tecnologie, ma di certo il metaverso non rappresenterà una moda passeggera.
Inoltre aggiunge che non sarà disponibile presto un mondo virtuale completamente funzionale e senza soluzioni di continuità, ma progressi simili al metaverso nel modo in cui ci si connette con la tecnologia e internet sono già in corso. In definitiva, Shmulik si aspetta che il metaverso si svilupperà prima lentamente e poi tutto in una volta, nel momento in cui inizia veramente a carburare.
Metaverso: 3 domande chiave
L'analista della banca privata tedesca si pone 3 domande chiave sull'evoluzione del metaverso. La prima riguarda la questione se esso rappresenterà una piattaforma aperta o chiusa e se sarà uno solo o ve ne saranno diversi. Secondo Shmulik, se il metaverso fosse più di uno sarebbe più difficile da esplorare e meno prezioso. Questo richiederebbe inoltre un sistema operativo aperto a più soluzioni, per questo reputa improbabile che si arrivi a questo risultato.
La seconda domanda è se il metaverso riguarderà prima il grande pubblico o sarà una cosa riservata alle aziende. Se si fa riferimento alla storia dei PC e dei telefoni cellulari, verrebbe da pensare che ci sarà un'adozione a livello aziendale prima di arrivare ai consumatori comuni.
La terza domanda chiave è se il metaverso si possa sviluppare senza la presenza della realtà virtuale, ovvero come applicazione per quella aumentata atta a migliorare il mondo fisico. L'analista ritiene che alla fine saranno le aziende a determinare il panorama tecnologico e a decidere come e quanto creare dal punto di vista hardware e software, adattandosi alla nuova frontiera tecnologica.