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Amazon batte il Covid-19 con l'esplosione delle vendite online durante i mesi del lockdown;
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Google vola in Borsa dopo la trimestrale, grazie all'incremento della pubblicità online;
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Crollano le vendite in Cina degli iPhone di Apple e il fatturato a Pechino della mela morsicata scende del 29%
Risultati in chiaroscuro riguardo le attesissime trimestrali delle Big Tech a Wall Street. In base alle reazioni del Dopoborsa statunitense, Google è andato molto bene, al di là delle aspettative degli analisti, infatti le azioni sono arrivate a guadagnare fino al 9%, chiudendo a +6,50%.
Decisamente negativo l'atteggiamento del mercato nei confronti di Apple e Facebook che hanno chiuso la sessione Afterhours con perdite rispettivamente del 4,21% e del 2,72%. A pesare su Cupertino tra l'altro è il calo degli utili, sebbene inferiore alle attese. Mentre sulla società guidata da Mark Zuckerberg incidono le pressioni da parte delle Autorità di regolamentazione alla concorrenza.
Molta volatilità invece intorno ad Amazon che è partita molto bene dopo la pubblicazione dei conti, ma ha invertito rotta nel finale fino a lasciare sul terreno l'1,78%. Vediamo però nei dettagli cosa hanno detto le trimestrali delle quattro aziende tecnologiche.
Amazon: boom di acquisti durante il lockdown
Il Covid-19 ha apportato un grande beneficio ai conti di Amazon nel 2020. Basti pensare che i profitti dei primi nove mesi di quest'anno hanno superato quelli di tutto il 2019. La ragione è semplice: i consumatori costretti al lockdown hanno moltiplicato gli acquisti online.
Così la società guidata da Jeff Bezos si è vista crescere nel terzo trimestre il fatturato del 37% a 96,1 miliardi di dollari, mentre gli utili su base annua sono aumentati del 300% a 6,3 miliardi di dollari. A fare da traino all'avanzata poderosa, oltre il commercio elettronico, sono stati i servizi cloud AWS con una crescita del 29%.
Numeri questi che sono inevitabilmente destinati a crescere prima della chiusura dell'anno in corso, visto che ci si avvia verso il periodo natalizio e gli acquisti si incrementeranno in maniera esponenziale.
Google: bene la pubblicità online
La società di Mountain View è stata quella maggiormente apprezzata dal mercato. Il fatturato è aumentato del 20% a 46,1 miliardi di dollari, mentre i profitti su base annua sono cresciuti del 60% a 11,2 miliardi di dollari. I risultati hanno preso slancio grazie alla pubblicità online che ha apportato nelle casse societarie 37,10 miliardi, in aumento rispetto ai 33,80 miliardi del 2019.
Questi fattori sono estremamente importanti alla luce delle ultime vicende che hanno visto sotto accusa Facebook prima dal Dipartimento di Giustizia americano e successivamente dall'Antitrust italiana.
Facebook: l'Antitrust adombra le prospettive aziendali
I conti della società californiana sono stati eccellenti, con ricavi che sono aumentati su base annua del 22% a 21,5 miliardi e profitti del 28% a 7,8 miliardi.
Ciò che ha deluso gli investitori però sono state le prospettive del management che ha evidenziato come sia l'ombra dell'Antitrust che i mutamenti della politica aziendale di Apple potrebbero incidere negativamente sul modello di business dell'azienda, che consiste essenzialmente nel tracciamento delle abitudini dei consumatori non solo sul Web.
Apple: il crollo del fatturato in Cina accende un campanello d'allarme
Tra i quattro che fanno parte del FAANG, Apple forse è quella che ne esce peggio. I risultati trimestrali sono stabili con un fatturato di 64,7 miliardi di dollari e utili per 12,7 miliardi, però in calo rispetto al 2019.
Gli investitori si sono allarmati soprattutto per due fattori: il primo riguardo le vendite di iPhone che hanno mancato le previsioni degli analisti (-21%) e soprattutto il calo sostanziale del fatturato in Cina che è sceso del 29% a 7,9 miliardi di dollari, ossia al livello più basso dal 2014; il secondo la mancanza di indicazioni da parte del management riguardo l'ultimo trimestre dell'anno, che è quello cruciale per via delle festività natalizie.
Tuttavia Tim Cook ha precisato che il nuovo iPhone 12 ha trovato una buona risposta finora tra i consumatori e le vendite di Mac e dei servizi Apple hanno toccato i massimi storici.