La variante Delta continua a diffondersi in diversi Paesi, che faticano ad uscire dal tunnel del Covid-19. I casi totali di contagio in tutto il mondo si avvicinano a 200 milioni e i decessi finora sono quasi a 4 milioni. Ad essere preoccupati sono anche quegli Stati come l'Inghilterra che ha dovuto posticipare di un mese il "liberi tutti" per una nuova ondata di positivi dovuta proprio alla variante indiana.
E anche qui in Italia il Governo predica cautela per paura che si accendino dei focolai nelle varie zone del Paese vanificando tutti gli sforzi fatti finora per far flettere la curva dei contagi e dei morti. Il principale motivo di ansia è che i vaccini finora prodotti non siano del tutto efficaci per costruire una barriera contro le nuove varianti e che quindi si renda necessario mantenere alcune restrizioni o avviare un nuovo ciclo vaccinale.
AstraZeneca: vaccino efficace contro le varianti Delta e Kappa
Una buona notizia arriva però dal tanto vituperato vaccino AstraZeneca. In una nota, la casa farmaceutica ha affermato che le varianti Delta e Kappa provenienti dall'India sono neutralizzate dal proprio vaccino a vettore virale. Il responso proviene da uno studio condotto dall'Università di Oxford, che ha analizzato il sangue dei pazienti guariti dal Covid e quello di coloro che hanno ricevuto il siero, in relazione alla capacità di reagire contro tali varianti.
Questo rinforza quanto era emerso la scorsa settimana, quanto un'analisi di Public Health England aveva individuato una protezione di oltre il 90% sia dei vaccini Pfizer che di AstraZeneca dalla variante Delta con riferimento ai ricoveri in ospedale. Il problema rimane quello che, nei Paesi dove la campagna vaccinale è ormai in stato avanzato, il vaccino della casa britannica è consentito solo ad alcune fasce di età e lasciandosi sempre dietro una scia di dubbi.
In realtà l'esigenza prioritaria è quella di aiutare tutte quelle Nazioni in Africa, Asia e Sudamerica che ancora sono devastate dal virus e dove solo la risoluzione di un dramma di tale portata potrà mettere la parola fine alla pandemia che dura ormai da 1 anno e mezzo. In questo AstraZeneca potrebbe essere la carta vincente.
Covid-19: Novartis insieme a Pfizer nella produzione del vaccino
Intanto gli sforzi per aumentare la capacità produttiva di tutti i vaccini esistenti si stanno moltiplicando. Cosa indispensabile, insieme al sostegno economico e sanitario per il rifornimento e le inoculazioni, per un cambio di passo nella vaccinazione dei Paesi poveri.
Notizia di stamane è che Novartis affiancherà Pfizer/BioNTech nella produzione dei vaccini. La multinazionale svizzera ha confermato le indiscrezioni di stampa secondo cui essa metterà a disposizione i suoi stabilimenti di Stein per produrre 50 milioni di dosi in più nel 2021.
L'accordo era già stato siglato a gennaio di quest'anno e ora è diventato effettivo, con Novartis che otterrà il principio attivo mRNA da BioNTech e si occuperà di riempire le fiale nella sua struttura per l'inoculazione finale.