LegalZoom è pronta a sbarcare a Wall Street. La società di servizi legali online offrirà il 29 giugno circa 19,1 milioni di azioni ad un prezzo compreso tra 24 e 27 dollari, poi il giorno successivo dovrebbero iniziare le contrattazioni in Borsa. Se le azioni saranno collocate al valore massimo della forchetta di prezzo, la valutazione della società potrebbe essere di oltre 5 miliardi di dollari.
Tra i grandi investitori troviamo Technology Crossover Ventures che acquisterà equity per un controvalore di 90 milioni di dollari al prezzo IPO, BlackRock e Neuberger che investiranno entrambi fino a 75 milioni di dollari. Le banche che si occuperanno del collocamento saranno in tutto 14, tra le quali spiccano JP Morgan, Morgan Stanley e Barclays. La quotazione avverrà poi al NASDAQ con ticker LZ.
LegalZoom: chi è che cosa fa
LegalZoom è una società tecnologica fondata nel 2000 che opera online e che si occupa di supportare i propri clienti fornendo documenti legali senza che questi ricorrano a un avvocato. Tra le principali pratiche si possono annoverare quelle che riguardano la costituzione d'impresa, le domande per la registrazione di marchi e diritti d'autore, testamenti.
Tutto questo comporta un notevole risparmio di tempo e soprattutto di denaro per gli utenti registrati nella piattaforma, alla quale fanno affidamento aziende, privati cittadini e studi legali. Stando ai dati ufficiali, sono molte le piccole imprese che si rivolgono a LegalZoom soprattutto in sede di costituzione per aggirare tutte le pratiche burocratiche che altrimenti avrebbero dovuto sbrigarsi da sole o passare attraverso un commercialista.
L'anno scorso negli USA il 10% delle nuove società a responsabilità limitata e il 5% delle aziende in generale sono state costituite tramite la piattaforma online. La crescita è costante, al punto che dal 2019 al 2020 il numero di compagnie lanciate è passato da quota 292 mila a 378 mila.
Dal punto di vista finanziario, LegalZoom ha registrato al 31 marzo 2021 una passività di 767,5 milioni di dollari, pertanto i proventi realizzati attraverso l'IPO saranno sfruttati per pagare 523 milioni di dollari di debiti latenti.
LegalZoom: il tentativo di IPO sfumato
L'idea di una quotazione in Borsa da parte di LegalZoom non è nuova. Infatti nel 2012 l'azienda aveva fatto un tentativo presentando istanza presso la Borsa di New York, con l'obiettivo di raccogliere fino a 96 milioni di dollari. In realtà però subentrarono delle difficoltà dovute anche a recensioni non sempre lusinghiere.
La rivista Consumer Reports ad esempio aveva rilevato qualche crepa nei documenti non testamentari, sottolineando come essi avessero un linguaggio abbastanza generico e che avrebbe potuto creare risultati non intenzionali. Così nel 2014, LegalZoom decise di ritirare l'IPO e di finanziarsi attraverso la vendita di una quota azionaria a Permira, una società di private equity, per un valore corrispondente a più di 200 milioni di dollari.
Quest'ultima, dopo l'IPO, sarà l'azionista di maggioranza, con una partecipazione di quasi il 20%. A seguire vi sarà Francisco Partners, che nel 2018 ha partecipato a un round di finanziamento insieme a GPI Capital, Franklin Templeton e Neuberger Berman Investment Advisers. Francisco ha investito 500 milioni di dollari e deterrà il 15% delle azioni.