Nel giorno in cui la Federal Reserve tornerà ad alzare i tassi di interese oltreoceano, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta all'insegna degli acquisti sui listini azionari europei. Con il focus rivolto alla crisi politica nel nostro Paese, che ha spinto Moody's a tagliare le stime sul PIL sul 2022 e 2023, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 21.250 punti. Nel breve termine il superamento di questi livelli potrebbe spingere i prezzi verso le prossime resistenze situate in area 21.500 punti. Tra i titoli che a Milano potrebbero registrare variazioni importanti troviamo UniCredit, che poco fa ha comunicato i dati del 2° trimestre. Andiamo a vederli nello specifico.
UniCredit: i risultati del 2° trimestre 2022
UniCredit chiude il sesto trimestre consecutivo con una crescita delle redditività portando la banca a far segnare il miglior semestre degli ultimi 10 anni. Escludendo l'impatto della Russia, l'utile nel secondo trimestre è stato pari a 1,5 miliardi di euro, in rialzo del 24% rispetto a 12 mesi fa, con un CET1 Ratio del 15,73% superiore alle attese ferme al 14%.
I ricavi nel periodo in corso sono passati dai 3,85 miliardi di euro, registrati nel secondo trimestre del 2021, agli attuali 4,4 miliardi di euro. Esclusa la Russia i costi sono scesi del 4%, mentre l'esposizione nel Paese è stata ridotta di quasi 2,7 miliardi di euro. Per quanto riguarda l'EBITDA a questa è salita del 25% a 2,42 milardi di euro, battendo le attese degli analisti che era ferme a 2,1 miliardi di euro.
Grazie a questi numeri UniCredit ha migliorato la guidance per l'intero anno in corso con ricavi visti oltre i 16,7 miliardi di dollari ed un utile netto, escluso la Russia, a 4 miliardi di euro. Ricordiamo infine che la banca nel mese di luglio ha concluso la prima tranche del buy back per 1,6 miliardi di euro, che rappresentano il 7,4% del capitale.
Per l'AD Andrea Orcel i buoni dati proseguiranno anche nei prossimi anni e l'esposizione sulla Russia continuerà ad essere ridotta. Per quanto riguarda eventuali operazioni di M&A, al momento non sono state trovate delle opportunità capaci di far fare un cambio di passo alla banca milanese.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere ora cosa ci suggerisce lo studio del grafico. La nuova gamba ribassista partita a giugno 2022 sul titolo UniCredit sta spingendo le quotazioni ad avvicinare i minimi di periodo posti sulla soglia degli 8 euro. Al riguardo sarà importante la tenuta degli 8,35 euro per evitare che la view appena esposta possa avverarsi. A quel punto sarà fondamentale la tenuta dei forti sostegni, per evitare una prosecuzione delle vendite che avrebbero un prossimo target ribassista posto sui minimi di dicembre 2020 in area 7,20 euro.
Al contrario per avere un primo segnale di positività l'azione dovrebbe portarsi oltre le prime resistenze situate in area 9,40-9,45 euro. Sopra queste aree resistenziali aumenterebbero le possibilità di un recupero dei corsi in direzione dei 10 euro e successivamente i 10,45-10,50 euro. Solo la rottura di questi livelli riporterebbero le quotazioni sui massimi degli ultimi mesi situati sulla soglia degli 11 euro.
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