Questa settimana potrebbe essere quella decisiva perché
Twitter ed Elon Musk concludano l'affare da 43 miliardi di dollari proposto dall'Amministratore Delegato di Tesla. Lo si evince da alcune voci circolate nell'ambiente del social network, che sta studiando l'offerta dell'
uomo più ricco del mondo lanciata 10 giorni fa e volta all'
acquisizione di tutta l'azienda.
Nel fine settimana le 2 parti si sono incontrate per discutere tutti i dettagli ma, nonostante si siano fatti passi avanti, vi sono ancora alcuni nodi da sciogliere. Ad oggi, in base a quanto riferito dalle persone che hanno familiarità con la questione, non esiste alcuna garanzia che l'affare andrà a buon fine.
Sembra che Twitter abbia manifestato una maggiore apertura quando Elon Musk ha comunicato di poter contare su prestiti per 46,5 miliardi di dollari a sostegno dell'operazione. Inizialmente infatti il colosso guidato da Parag Agrawal non era corso incontro a braccia aperte all'avanzata di Musk, proprio in considerazione del fatto che nessuna informazione fosse stata fornita sulle modalità tramite cui l'azienda sarebbe stata pagata.
Adesso il quadro sembra essere cambiato. Il denaro necessario per comprare le azioni Twitter arriverebbe da banche d'investimento per 25 miliardi di dollari e da fondi di Musk, presumibilmente riferenti alla vendita di azioni Tesla, per 21 miliardi.
Ad ogni modo, il 50enne di origine sudafricana non alzerà la posta e lo ha ribadito recentemente: 54,2 dollari per azione è la sua offerta migliore e anche quella finale. Probabilmente i colloqui di questi giorni servono per capire anche quanto sarebbe eventualmente la penale subita dal numero uno di Tesla se l'accordo non dovesse poi concretizzarsi.
Twitter: Elon Musk arriverà all'OPA?
La scorsa settimana Musk ha voluto vedere diversi azionisti di punta di Twitter, affrontando le questioni più spinose che riguardano prima di tutto la libertà di parola e poi tutti i problemi del business che il potenziale acquirente non vede possano essere risolti dall'attuale management. Musk vuole cercare anche di sganciare la piattaforma dalla pubblicità e di dare la possibilità di fare tweet più lunghi.
I colloqui servono comunque per valutare tutte le carte in tavola, ma non è escluso che l'investitore miliardario alla fine
lanci un' Offerta Pubblica d'Acquisto. Tuttavia, dovrebbe trovare il modo per aggirare la manovra legale che ha messo in piedi Twitter per
impedirgli di portare la sua partecipazione oltre il 15%. Attualmente Elon Musk detiene una quota del 9,2% e ha già affermato che potrebbe venderla nel caso la sua proposta d'acquisto venisse respinta.
Twitter: il mercato non crede all'affare con Musk
Andrà a buon fine il progetto del grande investitore visionario? Il mercato è scettico e lo dimostra il fatto che, da quando il 14 aprile è stata fatta l'offerta, le azioni Twitter si trovano a un prezzo non troppo più alto e condizionato dall'ultimo sprint di venerdì 22 aprile, quando il titolo è salito del 3,93%.
Inoltre vi sono anche dei precedenti non troppo incoraggianti, in cui altri grandi pretendenti come Salesforce, Disney e Google hanno cercato di mettere le mani senza successo sul social media. C'è da dire però che da quando Twitter si è quotata a Wall Street 8 anni fa le azioni non sono andate da nessuna parte, come precisa Jeff Gramm, gestore di portafoglio per l'hedge fund newyorchese Bandera Partners.
Questo per Gramm sarebbe già motivo sufficiente affinché il Consiglio di Amministrazione di Twitter si impegnasse con Musk. E comunque, a suo giudizio, Twitter non può abbandonare l'offerta di Musk senza che agli azionisti sia data un'alternativa di valore.