In una seduta scarna di dati macroeconomici, i futures del Vecchio Continente impostati sotto la parità anticipano un inizio di ottava all'insegna della debolezza sui listini europei. In questo contesto e dopo otto settimane consecutive positive, anche il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in ribasso e nei pressi dei 24.600 punti, confermando sempre il trend rialzita partito il 13 ottobre 2022.
Dal punto di vista operativo nuovi allunghi al rialzo arriverebbero con una conferma dei corsi oltre i 24.730 punti, con primi target sui minimi di giugno 2022 situati vicino alla soglia dei 25.000 punti. Al ribasso sarà solo con discese sotto i 24.300 punti che l'indice italiano potrebbe andare incontro a prese di beneficio, con possibili test dei 24.000 punti. Tra i temi da seguire a Milano troviamo Telecom Italia, dopo che il Governo Meloni ha bocciato il piano sulla rete unica, vediamo le ultime novità in merito.
TIM: dal Governo stop alla rete unica
Il progetto messo in campo dal Governo Draghi vedeva al centro di tutto la Cassa Depositi e Prestiti, che doveva unire la rete della sua controllata Open Fiber con quella di Telecom, è stata definitivamente accantonata durante lo scorso weekend dal Governo Meloni che non ha riconosciuto il MofU che prevedeva un'offerta di CDP entro mercoledì prossimo.
Secondo gli ultimi rumors il l'Esecutivo avrebbe chiesto di studiare altre alternative, che dovranno essere condivise con tutti gli altri azionisti. In questo contesto rimangono affidate al sottosegretario Butti le deleghe per cercare di arrivare ad una soluzione. Ma anche qui il famoso piano Minerva, che auspicava un'offerta pubblica di acquisto da parte di CDP su Tim per poi scorporare la rete, si è scontrata con l'idea da parte del Governo di mantenere il controllo della rete in mani pubbliche.
A questo punto è possibile che l'azienda telefonica possa rinviare il CdA che aveva all'ordine del giorno il budget del 2023 anche perchè il piano B, che prevedeva da parte dell'Amministratore Delegato Pietro Labriola la vendita di una quota di TIM Enterprise, era stato bocciato il 9 novembre scorso. Andiamo ora a vedere le attese sul titolo nel breve e medio periodo.
Azioni TIM: analisi tecnica e strategie operative
Il recupero che era stato favorito dalla speculazione nel mese di ottobre e partito dagli 0,16-0,165 euro si è indebolito nelle ultime ottave a contatto con le forti resistenze poste nei pressi degli 0,25 euro. Nel breve periodo, solo il ritorno oltre gli 0,23 euro l'azione potrebbe andare a chiudere il gap down aperto dal 16 novembre in area 0,233 euro e successivamente spingersi verso i top degli ultimi mesi sulla soglia degli 0,25 euro.
Dal punto di vista operativo, sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali che si avrebbe un miglioramento della strattura grafica dell'azione e si aprirebbero le porte a nuovi allunghi in direzione degli 0,265-0,27 euro. Al contrario, discese sotto i minimi dell'ultima settimana in area 0,2125 euro, potrebbero far proseguire la fase correttiva partita l'11 novembre in direzione degli 0,20 euro, dove si andrebbe a testare la media mobile a 50 giorni.
Nel caso in cui anche questi sostegni non dovessero arrestare la spinta ribassista si avrebbe una prosecuzuone delle vendite verso gli 0,19 e successivamente gli 0,18 euro. Fondamentale nel caso sarà la tenuta di questi ultimi livelli, per evitare un ritorno del titolo sui minimi di sempre.
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