Le azioni Tesla hanno chiuso l'ultima seduta a Wall Street con un rialzo del 5,93% a 119,73 dollari entrando in un nuovo mercato rialzista. Quest'ultimo si configura quando dai minimi recenti si ha un aumento almeno del 20%. Infatti, il 6 gennaio il produttore di auto elettriche aveva toccato il suo livello più basso quest'anno a 101,81 dollari, prima di invertire e portarsi nella giornata di ieri fino a un massimo di 123,52 dollari.
Lo scatto in Borsa della compagnia di Palo Alto è particolarmente sorprendente, visto che il 2023 non è cominciato sotto i migliori auspici. Nella prima seduta dell'anno il titolo ha evidenziato un crollo del 12,24%, in scia alla pubblicazione delle consegne del quarto trimestre, risultate più deboli del previsto. Tesla ha venduto 405 mila veicoli, mentre gli analisti si aspettavano immatricolazioni per 420 mila unità.
Successivamente, la società ha comunicato di aver deciso di tagliare i prezzi sul mercato cinese per la seconda volta in meno di tre mesi ed ha esteso, a causa della domanda in calo, un incentivo di 10.000 yuan destinato a chi acquista le auto. Questo ha innescato un tonfo del titolo del 7% nella giornata di venerdì scorso, prima dell'inversione di rotta. Tuttavia, le riduzioni di prezzo di questi mesi non hanno impedito un crollo delle vendite in Cina, scese a dicembre del 41% rispetto allo scorso anno.
Azioni Tesla: cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Il balzo del titolo in questi ultimi giorni non modifica un contesto che per Tesla rimane molto depresso. Le azioni sono ancora in calo di circa il 30% nell'ultimo mese e del 75% dai massimi dello scorso anno. Secondo gli analisti di JP Morgan, le case automobilistiche si stanno preparando per quello che è stato definito dalla banca d'affari come "una transizione dolorosa", in cui le vendite dei primi mesi dei veicoli elettrici subiranno un calo dal 40% al 60% su base annua in Cina. "Il mercato rimarrà estremamente debole prima del Capodanno cinese", ha riferito oggi Cui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association (CPCA).
Ihor Dusaniwsky, Amministratore Delegato di S3 Partners, società che fornisce dati di vendita allo scoperto, attribuisce il rialzo di questi giorni alle ricoperture da parte degli shortisti che avevano aggiunto posizioni allo scoperto a inizio anno. Un'altra spiegazione potrebbe essere data dalla fine delle vendite per realizzare le perdite fiscali, visto che nel 2022 Tesla ha perso circa due terzi di capitalizzazione.
Il punto è capire ora se il rally potrà continuare oppure se si tratta solo di un fuoco di paglia. In realtà, per il momento, ci sono pochi elementi concreti per avere un quadro d'insieme nitido. Forse i numeri del quarto trimestre 2022, che saranno rilasciati il 25 gennaio, e l'investor day del 1° marzo diranno qualcosa di più, ma prima di questi due grandi appuntamenti è difficile formulare ipotesi con alto tasso di attendibilità su dove andranno le azioni Tesla. Probabilmente ci si dovrà abituare a oscillazioni dei prezzi non del tutto spiegabili.
A giudizio di Giovanni Roque, senior managing director e responsabile della strategia tecnica di trading azionario di 22V Research, la copertura da parte dei venditori allo scoperto potrebbe proiettare il titolo Tesla a 150 dollari. Roque era stato colui che aveva previsto un calo fino a 100 dollari, quando le azioni viaggiavano a oltre 200 dollari. E la previsione è risultata azzeccata.