Stellantis uscirà dalla joint venture che aveva stabilito nel marzo del 2010 con Guangzhou Automobile Group (GAC Group) e adotterà un approccio asset-light per far crescere il marchio Jeep in Cina. Lo rende noto la casa automobilistica olandese in un comunicato aziendale. Il supporto ai clienti Jeep avverrà grazie alla gamma elettrificata di veicoli d'importazione e ai concessionari cinesi specializzati, sfruttando il potenziale del marchio.
L'uscita di Stellantis è motivata dal fatto che la società non è riuscita a prendere il controllo della joint venture, che negli ultimi anni è stata sistematicamente in perdita. Ad ogni modo il gruppo nato dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler Automobiles riconoscerà un onere di svalutazione non monetario di circa 297 milioni di euro nei risultati del primo semestre 2022. Le azioni di Stellantis salgono dell'1,67% nei primi scambi a Piazza Affari.
Stellantis: il piano mancato dell'azienda
La Cina è stata sempre un punto debole per la quarta casa automobilistica più grande del mondo. Attualmente Stellantis ha una quota di mercato inferiore all'1% e a gennaio di quest'anno aveva tentato un piano per aumentare la sua partecipazione azionaria nella joint venture con GAC dal 50% al 75%. Le due società hanno collaborato in modo da far crescere l'attività nel territorio cinese e renderla redditizia, soprattutto attraverso lo stabilimento produttivo di Changsha.
Tuttavia, già da subito è arrivata la frenata della controparte cinese sul controllo di Stellantis, che comunque sarebbe stato sottoposto al lasciapassare da parte delle Autorità di Pechino. La mancanza di passi avanti nel piano della multinazionale con sede a Hoofddorp alla fine l'ha fatta desistere dall'intento e quindi la jointe venture sarà destinata a sciogliersi.
Stellantis: accordo per riacquistare azioni da Dongfeng
La scorsa settimana comunque il gruppo guidato da Carlos Tavares ha siglato un accordo con l'altro socio cinese, Dongfeng Motor, riguardo le 99,2 milioni di azioni ordinarie possedute da quest'ultimo in Stellantis, corrispondenti al 3,16% del capitale sociale. Dongfeng potrà presentare un'offerta di vendita di tutte o solo di una parte delle azioni del pacchetto a Stellantis, la quale avrà il diritto, ma non l'obbligo, di acquistarle alla media dei prezzi di chiusura su Euronext dei cinque giorni di negoziazione precedenti alla data di offerta.
Questo darebbe maggiore indipendenza al gruppo europeo, ma per raggiungerla completamente è necessario che lo Stato francese ceda, attraverso Bpifrance, la sua quota del 6,2%. L'Eliseo ha più volte manifestato l'intenzione di volerlo fare, ma allo stato attuale ancora nulla si è mosso.
Lo sganciamento di Stellantis dai cinesi è visto anche in chiave positiva dall'azionariato, in quanto si reputa che è meglio averli come partner, soprattutto nel settore dell'approvvigionamento, piuttosto che dentro al capitale, visto che la Cina si appresta ad avere il predominio nel mondo delle auto elettriche.