L'escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina pone gli investitori di fronte al dilemma sulle azioni da comprare e vendere in Borsa, a cui gli analisti di JP Morgan hanno provato a dare una risposta. La banca d'affari americana non vede tanto un rischio per gli utili delle società americane ma un problema di inflazione che la Federal Reserve dovrà cercare di risolvere provando a non intaccare troppo la crescita economica.
Gli strategist della più grande banca del mondo sottolineano come i ricavi delle aziende USA siano scarsamente esposti a quanto succede al confine ucraino, in quanto rappresentano circa lo 0,6% dell'indice Russell 1000 riguardo la Russia e lo 0,1% con riferimento all'Ucraina. Il problema è che l'aumento del prezzo del petrolio e dei generi alimentari rischiano di colpire i consumi, arrestando la ripresa economica a stelle e strisce. La benzina ad esempio è arrivata a 3,5 dollari al gallone e se si dovesse configurare un'invasione su larga scala, i prezzi potrebbero continuare a salire pericolosamente.
La Fed a quel punto dovrà inevitabilmente intervenire in maniera aggressiva. Il capo economista di JP Morgan, Bruce Kasman, prevede che l'istituto monetario USA attuerà un aumento dei tassi d'interesse di un quarto di punto a marzo se la situazione dovesse essere di stallo, ma se questa progredirà verso il peggiore degli scenari allora è molto probabile che Jerome Powell effettui una stretta di 50 punti base.
Fino alla fine dell'anno l'esperto prevede che i rialzi saranno in tutto 6. In Europa la situazione non sarebbe migliore, in quanto con la crescita dei prezzi si verrebbero a creare forti distorsioni nella catena di approvvigionamento.
JP Morgan: cosa comprare e vendere in Borsa con la crisi ucraina
Lo scenario complessivo quindi sarebbe dominato dalla volatilità, a giudizio di JP Morgan, quindi occorrerà prestare attenzione per selezionare i titoli meglio posizionati in ottica di escalation del tensioni. La banca individua alcune azioni su cui puntare in base al settore. Ad esempio nel comparto energia, le scelte ricadono su Exxon Mobil, EOG Resources, Pioneer Natural Resources, Devon Energy, Occidental Petroleum, Cheniere Energy, Hess, Diamondback Energy, Continental Resources e Marathon Oil.
Per quanto riguarda il campo dei materiali gli obiettivi riguardano Nutrien, Mosaic, CF Industries, Alcoa, Cleveland-Cliffs, US Steel e Carpenter Technology. Mentre se si fa riferimento ai titoli industriali, la banca d'affari verte su Lockheed Martin, Northrop Grumman, L3Harris Technologies, Huntington Ingalls, Mercury Systems e Leidos Holdings.
JP Morgan illustra anche quali sono i titoli da vendere, in quanto più esposti in termini di ricavi societari alla Russia e all'Ucraina, coinvolte nel conflitto. Tra questi troviamo nel settore energetico Linde, Arconic e Sylvamo, in quello industriale Boeing, Agco, Air Lease, Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines, mentre nella categoria dei beni di consumo sono stati selezionati per la vendita Gentherm, Mohawk Industries , McDonald's, Carnival, PepsiCo, Mondelez International, Bunge, Philip Morris, Kimberly-Clark, Estee-Lauder, Coty e Herbalife Nutrition.