La possibilità che scoppi una guerra tra Russia e Ucraina e le sanzioni che scatterebbero da USA ed Europa avrebbero l'effetto di affondare del 6% le azioni USA rispetto all'ultima chiusura di Borsa e ancora di più i titoli di Europa e Giappone.
Lo afferma Goldman Sachs in una nota in cui rileva la sensibilità degli asset globali al Rublo. La banca d'affari sottolinea come un crollo del 10% della moneta russa potrebbe tra l'altro far balzare il petrolio del 13% e determinare viceversa un calo dei rendimenti dei T-Note a 10 anni dello 0,27%.
Le ipotesi avanzate da Goldman acquisiscono forza alla luce di quanto sta succedendo in queste ultime ore. Vladmir Putin ha firmato in diretta il riconoscimento di 2 Repubbliche separatiste nel Donbass, che includoe l'ordine di inviare le forze di mantenimento della pace, come sono state definite dal Premier russo, nelle Regioni di Donetsk e Luhank.
Al momento non sono stati forniti dettagli su quante truppe potrebbero entrare nel territorio, ma questo contribuisce ad alimentare le tensioni, rischiando fortemente di far fallire i colloqui di pace che in questi giorni si stanno sostenendo per scongiurare il pericolo di una guerra.
L'Europa ha espresso disappunto, mentre gli Stati Uniti hanno emesso immediatamente un ordine esecutivo che vieta gli investimenti, il commercio e il finanziamento degli USA alle Regioni separatiste in Ucraina. Inoltre, l'ambasciatore Linda Thomas-Greenfield ha annunciato altri provvedimenti in arrivo.
Goldman Sachs: ecco cosa succede in caso di guerra
Goldman Sachs mette in luce il fatto che il rischio politico si estenderebbe notevolmente nel caso si verificasse un conflitto assoluto insieme alle sanzioni, dove nello scenario peggiore vi sarebbe un calo di circa il 9% delle azioni europee e giapponesi, di un tracollo del 10% del NASDAQ e una perdita del 2% dell'Euro nei confronti del Dollaro USA. Queste stime si basano sui calcoli che considerano il Rublo ancora oltre il 10% rispetto al livello più basso degli ultimi 20 anni e questo per gli strateghi della banca può essere interpretato come un parametro conservativo.
Nel caso invece vi dovesse essere uno scenario positivo dove l'allarme rientra, a quel punto la valuta russa si rafforzerebbe e le azioni americane incrementerebbero il loro valore di circa il 6%, con una risalita dei rendimenti dei Treasury Bond.
Quanto scritto da Goldman Sachs fa il palio con le dichiarazioni di Jim Reid, strategist di Deutsche Bank, che vede una discesa del 6%-8% dell'indice S&P 500 a causa del rischio geopolitico. L'esperto ha aggiunto che occorrono circa 3 settimane per il raggiungimento del livello minimo delle azioni e altre 3 perché ci sia una ripresa.
Kyle Rodda, analista di IG Markets, sostiene che le sanzioni contro la Russia da parte dell'Occidente creeranno instabilità finanziaria, ma sarà preoccupante la rappresaglia da parte di Mosca in termini di taglio alle forniture di gas in Europa che rischierebbe di distruggere la domanda e innescare maggiore inflazione.
I primi effetti sul mercato di questa escalation che stiamo vivendo sono stati pesanti, con le Borse europee tutte in profondo rosso e i future americani che rilevano un crollo dell'S&P 500 dell'1,5% dopo la chiusura festiva di ieri.