Conviene investire negli asset russi in questo momento con il rischio di una guerra in corso? È una domanda che molti investitori interessati ai mercati del Paese guidato da Vladmir Putin si stanno ponendo. La situazione però non lascia affatto tranquilli. La Russia continua ad ammassare le truppe al confine e intensifica le esercitazioni in Bielorussia.
Sul finire della scorsa settimana dalla Francia si erano visti barlumi di speranza quando è stata diffusa la notizia di un imminente incontro tra il Premier russo e Joe Biden per cercare di risanare la situazione e scongiurare il peggiore degli eventi. Ma tutto quanto si è dissolto quanto dal Cremlino è giunta la smentita, giudicando addirittura prematuro in questo momento un meeting tra i 2 Capi di Stato. Cosa avverrà adesso è avvolto da un'enorme nube di incertezza che verosimilmente condizionerà i mercati finanziari e in particolare quelli relativi ai Paesi coinvolti.
Investimenti asset russi: analisti divisi
Tornando alla domanda iniziale, la Borsa di Mosca è investita da una volatilità eccezionale, facendo pensare che addentrarsi nelle azioni russe al momento potrebbe essere un azzardo ingiustificato. Stesso discorso vale per il Rublo che sta perdendo terreno nei confronti del Dollaro americano, con il rischio che la situazione precipiti se dovessero arrivare sanzioni da parte degli Stati Uniti che colpiscono il sistema bancario russo.
A giudizio di Blaise Antin, responsabile della ricerca sui mercati emergenti presso TCW, è molto difficile mettere a rischio nuovo capitale quando tutto dipende dalla decisione di un uomo, in questo caso Vladmir Putin (ndr). Attualmente vi è una fuga precipitosa dalle azioni che non si sta riscontrando nelle obbligazioni, precisa l'esperto. Infatti, gli investitori stranieri nelle obbligazioni russe avevano una quota di proprietà del 21% all'inizio della crisi, ora questa è scesa al 18%, quindi con una variazione contenuta.
Nessuno dovrebbe comprare azioni russe per risparmiare per la pensione, con un rapporto rischio/rendimento che dovrebbe essere preso in considerazione seriamente se il conflitto in Ucraina dovesse diventare cronico, chiosa Antin.
In verità c'è anche chi non la vede in maniera così drammatica. Mirko Papic, capo stratega presso Clocktower Group, ad esempio, reputa che le strategie di Mosca facciano capire che non vi sarà un'invasione su larga scala in Ucraina, sebbene una serie di risultati possano far sembrare che si configuri una situazione del genere.
Lotta Moberg, analista senior di William Blair Investment, è convinto che la situazione non garantisca alte probabilità di un conflitto totale, pertanto il mercato potrebbe avere risvolti positivi sia dal punto di vista azionario che valutario. Jacob Grapengiesser, Partner & Head of Eastern Europe, aggiunge che i titoli energetici russi offrono i questo momento enromi dividendi, in quanto incassano molto denaro e lo distribuiscono agli azionisti.