Dopo una partenza all'insegna degli acquisti tornano ad indebolirsi i principali mercati azionari del Vecchio Continente in scia alle tensioni sempre più crescenti tra Russia ed Ucraina. In un clima di volatilità e nervosimo il nostro FTSE Mib, dopo aver mancato il recupero dei 26.650 punti, è sceso in intraday sotto gli importanti supporti posizionati sulla soglia dei 26.000 punti.
Una chiusura sotto questi livelli andrebbe ad indebolire ulteriormento il quadro grafico di medio periodo, aprendo le porte per un test sui 25.500 punti e a seguire 25.000 punti.Tra i titoli che a Piazza Affari stanno inviando un segnale di debolezza troviamo Telecom, che paga in particolar modo alcune notizie negative arrivate nelle ultime ore.
Azioni Telecom tra piano industriale e sciopero contro "spezzatino"
Ad impattare oggi sulle azioni Telecom Italia vi sono le indiscrezioni di stampa uscite nel weekend (smentite peraltro dalla società che presenterà denuncia alle autorità competenti) che parlano di contrasti all'interno del Consiglio di Amministrazione sul prossimo piano industriale che dovrebbe essere presentato il prossimo 2 marzo. Nello specifico il nuovo Amministratore Delegato, Pietro Labriola, vorrebbe target conservativi, con crescita negativa di ricavi ed EBITDA fino al 2024, mentre alcuni manager della società spingerebbero per target più ambiziosi.
Ulteriori segnali di nervosismo arrivano dallo sciopero indetto dai sindacati per il 23 febbraio sui timori che un'eventuale scorporo della Rete possa portare ad uno spezzatino della società che metterebbe a rischio fino a 40.000 posti di lavoro. In questo contesto è stato chiesto un incontro ai Presidenti di Camera e Senato per un impegno serio ad aprire un ragionamento sul futuro delle telecomunicazioni in Italia che non può non passare dal destino di TIM.
Azioni Telecom: analisi tecnica e strategie operative
Dopo il rally a cui abbiamo assistito nel mese di novembre, in scia alla proposta di KKR di un'OPA a 0,505 euro, le azioni Telecom Italia hanno innescato una fase correttiva che sta spingendo i prezzi a rompere gli importanti supporti situati sulla soglia degli 0,40 euro.
Nel breve termine una conferma sotto quest'area farebbe proseguire il trend discendente in atto, aprendo la strada verso gli ulteriori target ribassisti che troviamo in area 0,37 euro e a seguire gli 0,35 euro, dove il titolo andrebbe a ricoprire il gap up lasciato aperto il 22 novembre 2021.
Al contrario, segnali di ritrovata forza arriverebbero solo con il ritorno delle quotazioni oltre le prime resistenze situate in area 0,43 euro, sopra i quali ci potrebbero essere allunghi in direzione degli 0,45-0,46 euro. Con l'eventuale breakout di quest'ultima zona, le quotazioni metterebbero sotto pressione i massimi di periodo posti sulla soglia degli 0,5 euro.