Le principali Borse mondiali stanno vivendo un 2022 in maniera estremamente turbolenta. A Wall Street, l'indice S&P 500 ha perso il 16% dall'inizio dell'anno, mentre lo Stoxx 600 europeo è scivolato di quasi il 14% e l'MSCI Asia Ex-Japan di oltre il 9%. A spingere gli investitori alle vendite un insieme di concause che vanno dalle prospettive di aumento dei tassi da parte delle Banche centrali per cercare di frenare l'inflazione in continua ascesa, ai rischi derivanti dal rallentamento dell'economia globale, alla guerra Russia-Ucraina che non dà cenni di risoluzione pacifica, per finire agli shock determinati dalle chiusure delle attività produttive in Cina per via del Covid-19.
Il panico generale si è riversato soprattutto verso le azioni che sono più strettamente legate alla crescita e che durante il periodo pandemico hanno sostenuto un rally prodigioso, accompagnato dai tassi bassi tenuti dagli istituti monetari per rilanciare le economie.
Borse: ecco le opportunità
Il punto adesso è capire se questa sia una situazione in cui è meglio starsene buoni senza rischiare oppure cogliere delle opportunità che il mercato offre con prezzi interessanti. Gli strateghi delle società d'investimento optano per la seconda soluzione ritenendo che ci siano delle situazioni che potrebbero produrre ritorni importanti. L'unica cosa è che ciò richiede una certa selettività delle azioni da comprare.
Secondo Fahad Kamal, Chief Investment Officer di Kleinwort Hambros, c'è molta paura nei mercati e grande volatilità. Tuttavia, non si è ancora a livelli di totale capitolazione. Kamal ritiene che il contesto economico sia abbastanza forte con guadagni societari robusti, compensato però dall'aumento dei tassi e dalle preoccupazioni inflazionistiche. Questo significa che è difficile per i trader valutare che un mercato ribassista emerga in piena regola.
L'esperto aggiunge che esistano molte ragioni per sostenere che la situazione non sia così terribile come quanto successo quest'anno nei mercati suggerirebbe. Infatti, il paradigma economico è solido, perché non ci sono difficoltà a trovare un lavoro, a raccogliere fondi e a ottenere prestiti (anche se a tassi più alti). Il quadro generale, a suo avviso, è ragionevolmente attraente per gli investitori nel lungo termine, anche se le valutazioni delle azioni non sono ancora convenienti e lo slancio in questo momento è profondamente negativo.
A giudizio degli strategist di Goldman Sachs, ancora non si è nella situazione in cui gli investitori vogliono fuggire dalle azioni qualunque cosa accada. Alcuni stanno aspettando invece l'occasione giusta per comprare sui ribassi. La banca d'affari sottolinea come ancora esista molto supporto economico dal punto di vista dei guadagni aziendali, per questo non ha ridotto i rischi.
Secondo Monica Defend, capo dell'Amundi Institute, finché i tassi reali continueranno a salire le attività a rischio sono destinate a soffrire per via dell'inasprimento delle condizioni finanziarie e del prosciugamento della liquidità. Tuttavia, l'esperta non prevede un esodo di massa dalle azioni come avverrebbe in un mercato ribassista prolungato. Anzi, ritiene che una volta che la volatilità si sarà placata, molti sarebbero pronti per entrare a mercato.
Per osservare l'andamento delle oscillazioni dei prezzi però, sarà necessario guardare alla forward guidance delle Banche centrali, il che suggerisce come ancora la cosa sia prematura. Una via di fuga potrebbe essere rappresentata dagli utili aziendali, con il rischio però dei margini per via dell'inflazione. Tuttavia, è possibile trovare occasioni interessanti con la selezione di titoli di qualità e valore, tipo i finanziari che potrebbero ottenere benefici dall'aumento dei tassi d'interesse.