I prezzi del petrolio negli ultimi due anni sono stati fortemente condizionati da situazioni estreme che hanno portato a minimi e massimi da record. Nella primavera del 2020 l'arrivo della pandemia da Covid-19 e la guerra commerciale tra Russia e Arabia Saudita all'interno dell' OPEC+ hanno spinto i futures in territorio negativo per la prima volta nella storia.
Mentre quest'anno un rally portentoso, guidato dalla crisi degli approvvigionamenti e dallo scoppio della guerra Russia-Ucraina, ha proiettato le quotazioni del greggio nei paraggi di 140 dollari al barile, livello che non si vedeva dal 2008. Nel 2022 quindi le compagnie petrolifere hanno potuto realizzare profitti esorbitanti, aumentando notevolmente la capitalizzazione di Borsa grazie all'aumento di prezzo delle azioni. Vediamo allora quali sono ad oggi le 10 più grandi compagnie petrolifere per valore di mercato, considerando i dati alla chiusura dei mercati di venerdì 9 settembre.
Saudi Aramco
La maglia rosa è assegnata al colosso energetico dell’Arabia Saudita, Saudi Aramco, che stacca tutti quanti di gran lunga con una capitalizzazione di mercato di 2.140 miliardi di dollari. La società è posseduta al 100% dal Governo saudita e amministrata dal Principe ereditario Mohammad Bin Salman. L’11 maggio 2022 è divenuta l’azienda di maggiore valore al mondo superando la capitalizzazione di Apple, prima che il produttore di iPhone si riprendesse lo scettro. Nel primo semestre dell’anno il gruppo ha realizzato profitti per 88 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto ai guadagni di 47 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2021. Le azioni in Borsa quest’anno sono cresciute del 12,29%.
ExxonMobil
In seconda posizione troviamo il gigante americano ExxonMobil, nato nel 1999 dalla fusione tra le società Exxon e Mobil, ossia due delle principali compagnie che formavano il trust Standard Oil di John Davison Rockefeller. Quest'anno la società con sede a Irvin ha realizzato profitti complessivamente per 23,3 miliardi di dollari nei primi due trimestri dell'anno, in netto aumento rispetto ai 7,42 miliardi del primo semestre 2021. Le azioni a Wall Street sono cresciute nel 2022 del 57,71%. In virtù di questo, la capitalizzazione di mercato dell'azienda è arrivata a 402,17 miliardi di dollari.
Chevron Corporation
L'altro colosso americano, Chevron Corporation, si colloca al terzo posto con un valore di mercato di 313,13 miliardi di dollari. L'azienda è stata costituita nel 1911 con il nome di Standard Oil of California, a seguito della dissoluzione del trust Standard Oil Company. Il rialzo delle quotazioni del petrolio ha generato profitti nei primi sei mesi dell'anno per 17,88 miliardi di dollari, circa quattro volte i 4,46 miliardi gli utili del primo semestre 2021. Dal 1° gennaio le azioni Chevron hanno realizzato una performance alla Borsa di New York del 36,32%.
Reliance Industries
Il quarto posto è occupato dalla compagnia indiana Reliance Industries, con un valore di mercato di 16.320 miliardi di rupie indiane, pari a circa 205 miliardi di dollari. Fondata nel 1966 come Reliance Commercial Corporation dal magnate indiano Dhirubhai Ambani, la società quest'anno ha totalizzato guadagni netti negli ultimi due trimestri per 259,53 miliardi di rupie, pari a circa 3,25 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 228 miliardi di rupie, equivalenti a circa 2,85 miliardi di dollari, della prima metà dello scorso anno. Alla Borsa di Mumbai le azioni Reliance sono salite dell’8,49% nel periodo che va da inizio anno al 9 settembre.
Shell Plc
Quinta posizione per Shell, gigante britannico che a gennaio di quest'anno ha mutato la sua denominazione da Royal Dutch Shell, spostando la sede dall'Aia, dove aveva il domicilio fiscale, a Londra. L'azienda però opera in circa 140 Paesi in tutto il mondo, con il mercato principale sito negli Stati Uniti. Nei primi due trimestri del 2022 Shell ha incamerato profitti che ammontano a 25,15 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 9,08 miliardi di dollari del primo semestre 2021. Le azioni da inizio anno sono aumentate del 23,62% a Wall Street, con una capitalizzazione di mercato di 194,22 miliardi di dollari.
ConocoPhillips
La sesta della graduatoria è la compagnia energetica americana ConocoPhillips, con un valore di mercato di 142,54 miliardi di dollari. Nata nel 2002 dalla fusione tra Conoco Inc. e Phillips Petroleum Company, la società con sede a Houston ha come punto di forza la capacità di raffinazione, possedendo 19 raffinerie, delle quali 12 in USA. Nei primi sei mesi dell'anno l'azienda ha totalizzato profitti per 13,68 miliardi, rispetto ai 3,19 miliardi dello stesso semestre del 2021; mentre le azioni alla Borsa di New York sono cresciute del 55,13% in questo 2022.
PetroChina
La major cinese PetroChina si trova al settimo posto con un valore di mercato di 136,89 miliardi di dollari. La società fondata nel 1999 è in gran parte di proprietà dello Stato, ma conta tra gli azionisti anche alcuni grandi investitori privati come Berkshire Hathaway di Warren Buffett. L'azienda ha conseguito profitti nel primo semestre per circa 260 miliardi di yuan, o 38 miliardi di dollari, grazie all'aumento del prezzo del petrolio. Nello scorso anno per il medesimo periodo i guadagni sono ammontati complessivamente a 228 miliardi di yuan, ovvero a 33 miliardi di dollari. Alla Borsa di New York le ADR PetroChina hanno fatto il 5,97% da inizio anno.
TotalEnergies
In ottava posizione si stabilisce il colosso francese TotalEnergies, grazie a una capitalizzazione finora di 115,35 miliardi di dollari. La compagnia è stata fondata nel 1924 con il nome di Compagnie Française des Pétroles, per passare poi nel dopoguerra al nome di Total. A febbraio 2021 vi è stata la trasformazione in TotalEnergies per rimarcare il fatto che l'azienda si stava avviando verso nuove forme di energia. Quest'anno la risalita dei prezzi del greggio ha portato all'azienda profitti per 10,63 miliardi di dollari nella prima metà, quasi il doppio rispetto ai 5,55 miliardi dei primi due trimestri del 2021. Le azioni al NYSE sono salite del 2,47% nel 2022 fino al 9 settembre.
Equinor
Penultima posizione per Equinor, gigante norvegese di proprietà dello Stato che è stato fondato nel 1972. Per 46 anni la compagnia ha operato sotto la denominazione di Statoil e solo il 15 maggio del 2018 è diventata Equinor. I guadagni della società nei primi due trimestri del 2022 sono stati complessivamente di 11,47 miliardi di dollari, mentre lo scorso anno nello stesso lasso di tempo erano arrivati a 3,79 miliardi. Le quotazioni delle ADR a Wall Street sono salite dal 1° gennaio 2022 del 36,69%, con una capitalizzazione complessiva di 115,35 miliardi di dollari.
BP Plc
In coda alla classifica troviamo il mastodontico operatore britannico BP Plc con un valore di mercato di 98,45 miliardi di dollari, ottenuto dopo che quest’anno le azioni a Wall Street sono aumentate del 19%. La società è stata fondata nel 1909 come Anglo-Persian Oil Company, per poi trasformarsi nel 1954 in British Petroleum Company. Nel 1998 è avvenuta la fusione tra British Petroleum e American Oil Company, dalla quale è nata BP Plc. I prezzi record del greggio hanno determinato utili totali per la compagnia di 19,46 miliardi di dollari negli scorsi due trimestri, in netta crescita in confronto ai 7,79 miliardi di dollari del primo semestre 2021.