Si sta rivelando una estenuante maratona la selezione del futuro CEO di Unicredit. Sul successore di Jean Pierre Mustier, non è facile mettere d’accordo le due anime del gruppo: una è tesa a creare premesse favorevoli all’acquisizione della banca senese MPS e che guarda a Roma e al Tesoro, l’altra invece interessata a rimettere la banca sui binari della profittabilità e della creazione di valore, e ridare così fiato al titolo in Borsa.
Di quest’ultima fazione fanno parte i grandi fondi azionisti e le fondazioni socie che vedrebbero di buon occhio un banchiere internazionale come Andrea Orcel, ex capo della divisione d’investimento di UBS ed ex super manager Unicredit, salire al piano più alto dell’istituto bancario di piazza Gae Aulenti. È dunque lui il banchiere al momento dato per favorito in una corsa che ancora fatica a vedere il traguardo.
Il Cda in calendario oggi sarà occasione per discutere dello stato dell’arte della selezione affidata a Spencer Stuart, come ieri ha fatto il comitato nomine: la scelta sarà compiuta entro il 10 febbraio 2021, data del consiglio che licenzierà i conti del 2020.
A Roma piace il nome di Fabio Gallia il quale, all’epoca in cui il presidente in pectore di Unicredit, Pier Carlo Padoan, era ministro dell’Economia del governo Renzi, era l’AD di Cassa depositi e prestiti, con un passato alla guida di BNL, del gruppo BNP Paribas che dà la caratura internazionale richiesta.
Hanno fatto trapelare, almeno pubblicamente, scarso interesse per la poltrona di Mustier Alberto Nagel, numero uno da poco riconfermato di Mediobanca e Marco Morelli, ex AD di MPS. In corsa resta anche l’ex numero uno di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri. Accanto a lui Diego de Giorgi, ex Bofa-Merrill Lynch, e Carlo Vivaldi. Un nome, il suo, che qualcuno vedrebbe bene come direttore generale nel caso il Cda e gli azionisti non riuscissero a trovare una quadra, scenario che si vuole assolutamente scongiurare.
Nelle ultime ore si è fatto anche un altro nome, di matrice politica: Gaetano Miccichè, oggi AD di UBI Banca, l’ultima conquista di Intesa Sanpaolo di cui per quasi due lustri ha guidato la divisione Corporate e Investment Banking.
Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative
A Borsa Italiana le azioni Unicredit rimangono all’interno dell’ampio trading range compreso tra i supporti posti a 6 e 6,50 euro, registrati con i minimi post scoppio pandemia di Covid-19 e il minimo segnato il 29 ottobre 2020. La parte superiore di questo range è invece identificata grazie ai massimi registrati in area 9,35 euro tra giugno e agosto e fine novembre 2020. Il titolo in Borsa non sta presentando una direzione specifica nemmeno nel breve termine, con i corsi che hanno abbandonato in modo brusco la parte alta del canale laterale per tornare a quota 8 euro per azione. Vale la pena evidenziare la trendline ascendente che collega il minimo di fine novembre con il più recente minimo registrato il 5 gennaio scorso in area 7,50 euro. Questo supporto dinamico – in caso di un ulteriore deprezzamento dei corsi – potrebbe favorire l’implementazione di strategie long con obiettivo posto in area 9,30 euro. Una rottura di questo livello dinamico potrebbe compromettere drasticamente l’impostazione positiva di brevissimo, facendo scivolare i prezzi in prossimità della zona di interesse dei compratori in area 6 euro.