L'inizio di questo 2022 non è stato troppo benevolo per il titolo Microsoft nella Borsa di New York. Il gigante dell'informatica ha perso quasi l'8% in scia a una vendita generalizzata dei titoli tecnologici e solo un rialzo dell'1,77% nell'ultima seduta ha evitato che il passivo fosse più largo.
Al calo possono aver contribuito anche le indagini interne condotte dall'azienda attraverso un'entità terza riguardo le molestie sessuali e le discriminazioni di genere di cui si è chiacchierato recentemente e su cui si intende fare chiarezza.
L'obiettivo è quello di approfondire la questione su questo tipo di tematiche e su come ciò possa impattare sulla cultura aziendale, che intende mettere un argine nei confronti di possibili situazioni spiacevoli avvenute in passato.
Tuttavia, se si considerano gli ultimi 12 mesi le azioni hanno realizzato una performance del 45%, facendo meglio di altre Big Tech come Apple, Amazon e Meta Platforms. Per un breve periodo la società guidata Satya Nadella nel 2021 è stata la più capitalizzata al mondo scavalcando Apple, che oggi ha un valore di mercato che si aggira intorno ai 3.000 miliardi di dollari. Obiettivo che diversi analisti considerano possibile per Microsoft, che avrebbe una grande potenzialità espressa soprattutto dalla crescita del software cloud.
Microsoft: perché comprare le azioni
Tra gli esperti che puntano decisamente sulle azioni del colosso fondato da Bill Gates vi è Dan Ives, analista della banca d'investimento americana Wedbush. Ives ha un prezzo obiettivo di 375 dollari per Microsoft, ben al di sopra degli attuali 310 dollari che risultano dalla scorsa giornata di contrattazioni a Wall Street.
A suo giudizio, il software e servizio di cloud computing Azure rappresenterà una pietra miliare per l'azienda, perché si tratta di programmi eseguiti su server remoti invece di macchine interne molto onerose.
Tutto ciò è stato reso possibile dall'autentica trasformazione digitale che la pandemia da Covid-19 ha imposto, ponendo le condizioni per una vera esplosione delle vendite aziendali. La prossima trimestrale dovrebbe confermare questa tendenza, al punto che anche l'inasprimento monetario della Federal Reserve non sarà sufficiente per arrestare lo slancio delle azioni, viste in salita nei prossimi 6-9 mesi.
Analisi questa confermata da UBS, che trova in Microsoft un'eccezione in merito alle pressioni sul settore del software in generale. Infatti la banca svizzera ha ridotto le prospettive per Salesforce e Adobe sulle azioni, perché la pandemia ha spinto in avanti la domanda negli ultimi 18 mesi e di conseguenza rende la crescita più moderata nelle prossime stagioni degli utili. Il software Microsoft Azure tuttavia beneficia di una certa attività di migrazione che non dà segni di rallentamento e ciò consolida la fiducia degli analisti della banca nei confronti dell'azienda di Redmond.