La piattaforma di Reddit continua a far discutere e probabilmente ancora per diverso tempo incentrerà su di sé l'attenzione del mondo della finanza. Dopo aver preso di mira i titoli short squeeze, una materia prima come l'argento e, in base a voci di corridoio, anche le SPAC, gli investitori retail hanno puntato il dito sulle società di cannabis in questi giorni.
Che ci sia lo zampino dei rivoluzionari di WallStreetBets dietro i giganteschi rialzi non è ancora del tutto certo, ma il sospetto è molto forte. A soffiare sul fuoco dei piccoli speculatori le indiscrezioni circa la legalizzazione della droga leggera negli Stati Uniti, che aspetta il disco verde del Senato dopo il provvedimento di depenalizzazione della Camera avvenuto nel dicembre del 2020. Inoltre, gli investitori si aspettano che l'Amministrazione Biden allenti i divieti federali sulla marijuana.
Azioni società di cannabis: è arrivata la tempesta?
Gli acquisti forsennati hanno avuto però una violenta battuta d'arresto nella giornata di ieri. Tilray, società leader in Canada, è crollata del 50% al NASDAQ dopo che da inizio 2021 ha quadruplicato il suo valore di Borsa. Il produttore americano Aphria ha perso quasi metà del suo valore dai massimi del 10 febbraio, a seguito di un rally del 242%. Sundial Growers, società di Calgary in Canada, era reduce da un serie di buy che l'avevano portata a un rialzo azionario di +250% prima di una forte correzione del 40% dai massimi di periodo.
Il sospetto che ci si trovi davanti a un nuovo caso GameStop si fa sempre più strada nella mente degli investitori che, come spesso avviene in questi casi, si sono affrettati a salire a bordo sospinti dall'ingordigia e che ora sono assillati dal dubbio di averlo fatto troppo tardi.
Azioni società di cannabis: 3 motivi per cui non ci sarà un nuovo caso GameStop
Analizzando per quanto possibile a mente lucida la situazione, ci si rende conto che le circostanze che hanno determinato le impennate dei titoli come GameStop e di quelli delle aziende di cannabis sono molto diverse. Questo almeno per 3 ragioni:
- In primo luogo buona parte delle società coinvolte nello short squeeze sono piene di debiti e hanno scarse prospettive per il futuro di uscire da una situazione critica. Ciò che ha mosso i social investitors è stata solo un'utopistica battaglia che ha avuto alla fine un esito effimero. Le società produttrici di droghe leggere invece non sono decotte e gli acquisti in Borsa trovano motivazione negli atti concreti delle istituzioni che depenalizzano la circolazione degli stupefacenti leggeri.
- Un secondo aspetto che va considerato riguarda la composizione del capitale. GameStop ad esempio è in mano a poche importanti istituzioni finanziarie americane, mentre le società di cannabis hanno un azionariato molto più diversificato. Ad esempio il più grande investitore di Sundial Growers ha una quota minimale, dell'1,26% per l'esattezza, e si tratta dell'hedge fund Hudson Bay Capital. Tutti gli altri investitori presi singolarmente non superano l'1% delle quote.
- La terza ragione, e forse la più importante, fa riferimento alla natura del rally. Il motivo per cui le azioni di GameStop e company ad un certo punto hanno iniziato a salire in maniera sconsiderata è perché vi erano grossi hedge fund che si erano posizionati short prendendo a prestito le azioni e che in simultanea hanno dovuto chiudere la loro esposizione. Quindi occorre precisare che l'impennata non è stata determinata realmente dai piccoli capitali. Le vendite allo scoperto riguardo le azioni cannabis sono molte di meno. Basti pensare che l'interesse allo scoperto che pagano gli shortisti di Tilray è del 23%, mentre il picco raggiunto sulle azioni GameStop il 4 gennaio 2021 è stato quasi del 142%. E questo la dice lunga sull'impatto che potrà che potrà avere un'eventuale compressione per le azioni delle società produttrici di droghe leggere.
Investire in cannabis, in Italia è possibile?
L'interesse del popolo di Reddit è ovviamente rivolto alle società nord-americane quotate. E l'investitore italiano che volesse cavalcare questo trend, come può investire sul settore della cannabis? Per il momento non vi sono società quotate a Piazza Affari, dove alcuni vincoli di Borsa Italiana hanno penalizzato negli ultimi anni tanto la quotazione di singole società che quella di alcuni ETF settoriali.
Ad oggi la strada che hanno avuto gli investitori è stata quella del crowdfunding, con JustMary prima realtà a raccogliere capitali tra gli investitori privati con questo canale. La società fondata da Matteo Moretti è attualmente leader del mercato italiano della cannabis e ha accompagnato la sua crescita con più campagne su CrowdFundMe.
Sullo stesso portale è passata anche CoQuaLab e Flower Farm. Delle realtà citate, la prima che potrebbe quotarsi è proprio JustMary. Secondo gli obiettivi del managemnt, nel corso del 2021 potrebbe essere compiuto il grande passo con il listing su una Borsa europea che non pone vincoli sul settore. In questo momento le Borse meno vincolanti appaiono quella di Londra e quella di Vienna.