Il caso Archegos sta facendo tremare tutto il sistema finanziario internazionale. Le perdite che le banche potrebbero subire sono rilevanti e, con effetto domino, potrebbero destabilizzare l'equilibrio generale del credito. Credit Suisse e Nomura finora sono state le più esposte, mentre Goldman Sachs, Morgan Stanley e Deutsche Bank l'hanno fatta franca riuscendo a chiudere per tempo le negoziazioni con il fondo gestito dall'ex manager di Tiger, Bill Hwang.
Purtroppo per loro, i due grandi istituti coinvolti hanno proprio subito il danno quando le banche d'affari americane e tedesche hanno deciso di uscire dalle operazioni che avevano in corso facendo mancare al fondo importanti fonti di finanziamento.
Ricordiamo che Archegos aveva un patrimonio di 10 miliardi di dollari ma un'esposizione di 5 volte superiore, la leva finanziaria quindi l'ha mandato in default. E questo è un duro colpo sia per Credit Suisse che per Nomura, che avevano cercato di espandere la loro attività di investment banking negli Stati Uniti e che ora si trovano a fronteggiare perdite che potrebbero arrivare rispettivamente a 4 e 2 miliardi di dollari.
Archegos: anche Mitsubishi e UBS coinvolte
Tutta la faccenda rischia comunque di allargarsi a macchia d'olio. Nella notte il titolo di Mitsubishi UFJ Securities Holdings è sprofondato nella Borsa di Tokyo dopo che è filtrata la notizia dalla divisione di brokeraggio della società che la succursale europea potrebbe essere colpita da una perdita di 300 milioni di dollari. La nota cita un evento come responsabile del danno, ma è ovvio che il riferimento è tutto al crac dell'hedge fund americano.
In questo momento la divisione del gigante giapponese sta valutando tutte le misure necessarie per gestire il rischio, ma è molto probabile che intorno alla società si manifesterà parecchia turbolenza nei prossimi giorni, con conseguenze che si rifletteranno sulle quotazioni azionarie.
Un altro soggetto finanziario coinvolto sarebbe la banca svizzera UBS ma, a differenza del connazionale Credit Suisse, non dovrebbe essere travolto dalle perdite. In un comunicato, il gestore patrimoniale ha fatto sapere che il pregiudizio sarà poco rilevante, quantificabile in milioni a tre cifre e comunque non in grado di compromettere gli ottimi profitti trimestrali che ha conseguito l'azienda, tantomeno ad attivare un alert.
Archegos: JP Morgan stima perdite per 10 miliardi di dollari
Stabilire l'entità del disastro che il crac di Archegos comporterà per il sistema finanziario non sarà semplice, perché la natura del trading a leva da parte del fondo è molto opaca. Inoltre tutto dipenderà anche da quelli che saranno gli sviluppi nei prossimi giorni, con le sorprese che possono spuntare da dietro l'angolo.
Secondo JP Morgan le perdite per le banche potrebbero arrivare anche fino a 10 miliardi di dollari. Recentemente la banca d'affari americana aveva stimato un danno compreso tra 2 e 5 miliardi, ma adesso ritiene che le speculazioni di stampa su una cifra superiore abbiano un fondamento molto solido.
Gli analisti inoltre si mostrano perplessi sul motivo per cui Credit Suisse e Nomura non siano state in grado di liquidare tutte le loro posizioni in tempo. A questo punto, il consiglio degli strategist della banca è quello di prestare estrema attenzione alle dichiarazioni delle aziende di credito perché le enormi perdite contratte potrebbero contaminare i profitti trimestrali, mandando all'aria i piani di buyback azionari.
Ad esempio Credit Suisse aveva in programma di riacquistare 1,6 miliardi di dollari in azioni. Con perdite previste dall'operazione Archegos che superano i 3 miliardi di dollari, la realizzazione del piano risulterà molto improbabile.