I principali mercati azionari dell'area euro si avviano a chiudere la seconda seduta della settimana all'insegna della debolezza. Sul sentiment degli investitori continuano a pesare i timori riguardanti l'inflazione, che rimane sui massimi degli ultimi decenni.
In questo contesto però alcuni spiragli di positività giungono dagli USA, dove il dato riguardante l'indice dei prezzi al consumo "core" è risultato sotto le attese degli analisti. Per quanto riguarda il FTSE Mib, dopo essere sceso fin sotto i 24.350 punti, cerca di recuperare i valori di ieri e porre le basi per eventuali allunghi in direzione dei 25.000 punti.
Tra i titoli che si stanno mettendo in luce a Piazza Affari troviamo Ferrari, che sfrutta l'upgrade arrivato da Exane. Andiamo a vedere i motivi che hanno portato la banca francese a promuovere il titolo.
Ferrari: focus analisti sul SUV Purosangue
In attesa del Capital Markets Day, in programma a Maranello il prossimo 16 giugno, le azioni Ferrari sono state oggetto di studio da parte di Exane, che ne ha alzato il rating da neutral ad outperform con un target price che dai 204 euro passa a 255 euro.
I motivi di questa promozione arrivano in particolar modo dal primo SUV Purosangue che verrà lanciato all'inizio del 2023. Il nuovo veicolo ad alte prestazioni, che sarà proposto anche con motorizzazione elettrica ed ibrida, potrebbe aumentare l'EBITDA di quasi il 20% supportando inoltre l'espansione in Cina.
Oltre a questo gli analisti ritengono come, grazie al potere di determinazione dei prezzi, Ferrari non dovrebbe avere problemi sul fronte della domanda. In questo contesto le vendite di auto nel 2025 potrebbero essere di circa 6 miliardi di euro, con un EBIT margin rettificato che potrebbe spingersi dal 25% registrato nel 2021 ad oltre il 28%. Andiamo ora a vedere l'impatto che queste notizie hanno avuto sul titolo.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Sulle azioni Ferrari prosegue il recupero partito il 7 marzo dai minimi di periodo, quando i prezzi veleggiavano nei pressi dei 165 euro. Nel breve periodo, per dare seguito a questo movimento le quotazioni dovrebbero superare le prime resistenze poste sui 212-213 euro.
Infatti con l'eventuale rottura di questi livelli, aumenterebbero le possibilità di ulteriori allunghi in direzione dei target situati sui 220 euro. Al contrario sarà solo con discese sotto i minimi della scorsa ottava, posti sui 200 euro, che si avrebbe un primo segnale di debolezza con veloci target sui 190-192 euro.
Nel caso un cui anche questi ultimi livelli dovessero essere rotti, si avrebbe un ulteriore indebolimento della struttura grafica che aprirebbe la porte ad un ritorno verso i 181,5 euro e a seguire 178 euro, dove verrebbe chiuso il gap up lasciato aperto il 16 marzo.