Nonostante alcuni deludenti dati macro (IFO tedesco e fiducia dei consumatori italiani), i principali mercati azionari europei proseguono il loro trend rialzista avviandosi a chiudere un'altra seduta all'insegna degli acquisti.
In questo contesto il nostro FTSE Mib si porta oltre i 24.500 punti che, se confermati, potrebbero far proseguire il recupero verso i prossimi target situati in area 24.700-24.750 punti e a seguire la soglia dei 25.000 punti. Tra i titoli che si mettono in luce a Milano troviamo Exor, in scia ai buoni dati riguardanti il 2021. Andiamo ad esaminare i punti più importanti.
Exor: i risultati finanziari del 2021
Nell'anno appena passato Exor ha archiviato un utile di 1,7 miliardi di euro, che si confronta con una perdita di 30 milioni di euro nel 2020. L'ottimo risultato del 2021 è dovuto in particolar modo alla buona performance delle proprie controllate che hanno anche elargito dividendi pari a 631 milioni di euro.
Il Net Asset Value della società sale dai 24 milardi di euro del 2020 agli attuali 31,07 miliardi di euro. Per quanto riguarda il dividendo questo viene confermato a 0,43 euro per azione. Per quanto riguarda l'outlook riferito al 2022 la difficile situazione a livello geopolitico potrebbe impattare sulle società controllate che stanno operando per rispettare il regime sanzonatorio. Andiamo ora ad esaminare il grafico del titolo.
Azioni Exor: analisi tecnica e strategie operative
Sulle azioni Exor, la fase correttiva partita a novembre 2021 dai top di periodo in area 85 euro e che ha spinto i prezzi in direzione dei 55 euro, ha senza dubbio indebolito quel trend ascendente che si era innescato nel marzo 2020.
Nel breve per dare seguito al rimbalzo partito dai 55 euro, i prezzi dovrebbero spingersi oltre le prime resistenze situate sulla soglia 70 euro. Sopra tali livelli si avrebbe un segnale di forza che potrebbe spingere le quotazioni in direzione dei 73 euro e a seguire verso i prossimi ostacoli posti sui 75-75,20 euro.
Al contrario segnali di nuova debolezza si avrebbero con discese sotto i 65 euro con primi target sui 60 euro e a seguire i minimi di marzo 2022. Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessere essere violati, si potrebbero verificare ulteriori vendite verso i 52,50 euro e, successivamente, 50 euro.