Le azioni di cannabis sono in forte rialzo oggi a Wall Street nelle prime fasi di negoziazione, sulla notizia che il Congresso USA valuterà la proposta sulla depenalizzazione della marijuana. Il titolo Tilray sale del 9%, Sundial Grower del 4%, Capopy Groeth del 2%, Aurora Cannabis dell'1,2%, mentre Cronos Group perde oltre il 3%. Le quotazioni stanno bissando l'andamento positivo già nella giornata di ieri.
Non è la prima volta che le azioni legate alla cannabis si accendono di fronte alle discussioni sull'argomento, salvo poi lasciare gli investitori delusi quando in realtà non si giunge a una soluzione legislativa su un argomento di cui si discute da molto tempo, per la verità.
Il disegno di legge denominato Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement Act sbarcherà in aula la prossima settimana e mira a escludere la sostanza stupefacente tra quelle vietate. Inoltre verrà discussa anche la possibilità di eliminare precedenti condanne ricevute sulla cannabis in sede processuale. L'udienza sarà tenuta nella giornata di lunedì dalla Commissione per le Regole della Camera, mentre la votazione dovrebbe svolgersi durante la settimana.
Cannabis: un'approvazione di legge difficile
Il disegno di legge non diverge molto da quello presentato nel 2020, che ha avuto l'approvazione dalla Camera ma la bocciatura poi in Senato. Secondo gli analisti alla fine l'esito potrebbe essere lo stesso. Isaac Boltansky, strategist di BTIG sostiene che il MORE Act non abbia i requisiti per passare al Senato nemmeno questa volta. Tuttavia, il fallimento potrebbe aprire le porte per chiarire una volta per tutte la posizione delle banche.
Attualmente agli istituti di credito statunitense è fatto divieto di fornire servizi finanziari a qualunque attività commerciale che ha a che fare con la cannabis, nonostante questa sia autorizzata in oltre 30 Stati. Al riguardo vi è il Secure and Fair Enforcement Banking Act che potrebbe essere approvato, il quale vieta la penalizzazione delle banche che servono le attività di cannabis negli Stati in cui queste sono legali.
In sostanza, a giudizio di Boltansky, il SAFE Act potrebbe essere un ripiego se dovesse fallire l'ampia legislazione sulla cannabis, con il passaggio che potrebbe avvenire nella seconda parte del 2022. Tra le misure che sarebbero consentite vi è il finanziamento della ricerca sulla cannabis, conclude l'esperto.