Inizio di settimana all'insegna degli acquisti sui mercati azionari del Vecchio Continente, che si avviano a chiudere la seduta in generale rialzo. Con il focus rivolto sia alla riunone della BCE in programma giovedì che alla crisi politica del nostro Governo, il FTSE Mib cerca di confermarsi oltre l'importante soglia dei 21.000 punti. Sopra questi livelli è possibile una prosecuzione degli acquisti in direzione dei 21.250-21.300 punti e a seguire l'area dei 21.500 punti. Tra i titoli che si stanno mettendo in mostra a Piazza Affari troviamo ENI, dopo le ultime notizie provenienti dal Kenia. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
ENI: concluso in Kenya lo stabilimento di olio vegetale per bioraffinazione
ENI ha completato in Kenya la costruzione di uno stabilimento per la raccolta e spremitura di semi oleaginosi, avviando di conseguenza la produzione del primo olio vegetale per le bio-raffinerie. La struttura avrà una capacità installata pari a 15.000 tonnellate con una produzione prevista nell'anno in corso di quasi 2.500 tonnellate.
Nell'accordo con il Governo del Paese, è previsto la realizzazione di un secondo impianto, che dovrebbe consentire al gruppo di raggiungere entro il 2023 non solo una capacità complessiva di 30.000 tonnellate annue di olio vegetale ma anche di sviluppare le filiere agricole associate. Il nuovo impianto andrà quindi a lavorare semi di ricino, di croton e di cotone utili per estrarre l'olio vegetale ed ENI sarà la prima società al mondo a certificare e usare queste materie prime come biocarburanti.
Ricordiamo che la bioraffinazione è al centro del piano industriale presentato dalla società che prevede di arrivare a zero emissioni nel 2050. Infine all'interno dello stabilimento verranno anche prodotti mangini e bio-fertilizzanti a beneficio delle produzioni zootecniche e alimentari.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Gli acquisti odierni sulle azioni ENI, che stanno dando seguito al rimbalzo di venerdì scorso, non hanno al momento modificato il trend che rimane sempre confermato al ribasso. Nel breve termine una prosecuzione di questo movimento si avrebbe con la rottura delle prime resistenze poste nei pressi degli 11,25-11,30 euro, oltre i quali si potrebbero avere allunghi in direzione dei 12 euro, dove verrebbe chiuso il gap down lasciato aperto il 22 giugno 2022 e, a seguire, i 12,25 euro. Per avere però un vero e proprio segnale di forza l'azione dovrebbe spingersi oltre gli ex supporti situati sui 12,80-12,85 euro.
Al contrario, il mancato breakout degli 11,30 euro dovrebbe riportare nuove vendite sul titolo, con possibili discese verso i minimi della scorsa ottava in area 10,50 euro. Nel caso in cui anche questi livelli dovessero essere rotti al ribasso, per i corsi si aprirebbero le porte per un ritorno in direzione dei minimi dell'agosto 2021, situati sulla soglia dei 10 euro.
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