È una nuova seduta all'insegna della cautela quella odierna sui listini azionari europei, su cui poco impatto ha avuto il dato riguardante l'inflazione del Vecchio Continente, risultata sotto le attese degli analisti. In questo contesto ed in attesa delle parole che in serata arriveranno da Jerome Powell, il Ftse Mib si avvia a chiudere le contrattazioni in area 24.550 punti, rimanendo al momento distante dalle resistenze e top degli ultimi mesi situati nei pressi dei 24.700-24.750 punti. Dal punto di vista operativo sarà solo con il superamento di queste aree che si avrebbero ulteriori allunghi fin verso la soglia dei 25.000 punti. Al ribasso segnali di prosecuzione delle prese di beneficio si avrebbero con discese sotto i 24.300 punti.
Tra i temi da seguire a Milano troviamo Eni che, secondo alcuni rumors, sarebbe in trattative per un'operazione di M&A. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Eni: interesse per Neptune Energy
Secondo i rumors delle ultime ore, non confermate al momento dai diretti interessati, il cane a sei zampe sarebbe in trattative per arrivare all'acquisizione di Neptune Energy, produttore di gas e petrolio, per una cifra compresa tra i 5 e i 6 miliardi di dollari. Fondata con il sostegno di private equity importanti, tra cui CVC e Carlyle, nel 2018 Neptune Energy ha visto l'ingresso nel suo azionariato del fondo sovrano cinese CIC.
Con una produzione di quasi 134.000 barili al giorno di petrolio, in aumento rispetto ai trimestri precedenti, Neptune Energy ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno in corso con un flusso di cassa operativo a 2,05 miliardi di dollari, quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2021. Per quanto riguarda l'Ebitda, è passato dagli 1,28 miliardi di dollari di dodici mesi fa agli attuali 2,89 miliardi di dollari, mentre l'utile operativo ha evidenziato un balzo da 714 milioni a 2,26 miliardi di dollari. In questo contesto è stata rivista al rialzo la guidance sulla produzione, che nel 2023 dovrebbe arrivare a 165.000 barili al giorno grazie anche ai nuovi progetti presenti in Norvegia.
Andiamo ora a vedere qual'è l'impostazione grafica del titolo Eni nel breve e medio periodo.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
La debolezza partita dai massimi degli ultimi mesi in area 14,55-14,65 euro, non ha scalfito il trend ascendente presente sul titolo Eni innescatosi con il doppio minimo in area 10,50 euro. Nel breve periodo la tenuta dei 14 euro dovrebbe riportare gli acquisti sull'azione che a quel punto dovrebbe andare a mettere sotto pressione le forti resistenze poste sui 14,65 euro. Nel caso in cui questi livelli dovessero essere superati, si avrebbe un rafforzamento del trend primario in atto aprendo di conseguenza la strada per allunghi verso i massimi del luglio 2019 situati vicino alla soglia dei 15 euro. L'eventuale break di quest'ultimi livelli, proietterebbe i corsi in direzione dei massimi degli ultimi 4 anni posti sui 16 euro.
Al contrario una discesa sotto i minimi del 21 novembre 2022 situati in area 13,40 euro, andrebbe ad indebolire almeno nel breve periodo il titolo con possibili discese verso la soglia dei 13 euro e successivamente in direzione degli ex massimi di agosto 2022 situati sui 12,60 euro. Nel caso in cui si realizzasse questa view, fondamentale sarebbe non perdere questi sostegni onde evitare ulteriori vendite verso i 12,25 euro e a seguire in direzione dei 12 euro.
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