In una giornata che sarà ricca di dati macro-economici in arrivo da Europa ed Usa, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta all'insegna degli acqusiti sui mercati azionari europei. In questo contesto il Ftse Mib dovrebbe aprire le contrattazioni oltre i 24.900 punti, che rappresetano i massimi degli ultimi mesi, oltre i quali si dovrebbero avere ulteriori allunghi in direzione dei top di marzo 2022 posizionati nei pressi dei 25.300-25.350 punti. Al ribasso sarà solo con discese sotto la soglia dei 24.0000 punti che si avrebbero segnali di debolezza.
Tra i temi da seguire a Milano troviamo il titolo Eni, dopo le ultime dichiarazioni del suo amministratore delegato riguardanti eventuali accordi con i paesi africani. Andiamo a vedere nello specifico i passi più importanti delle sue dichiarazioni.
Eni: si guarda all'Africa per sostituire l'energia russa
Il tema riguardante lo stop delle materie prime provenienti dalla Russia, dopo lo scoppio del conflitto militare con l'Ucraina, è stato ripreso in questo ore dall'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi che guarda con molto interesse al continente africano. Infatti secondo il manager italiano, piuttosto che rivolgersi oltreoceano, l'Europa dovrebbe guardare ai paesi africani che, ricchi di risorse rinnovabili e combustibili fossili, potrebbero sostituire quelle importazioni di energia che fino a 12 mesi fa arrivavano dalla Russia. Al riguardo dobbiamo ricordare che Eni, presente in Africa da quasi 70 anni, ha continuato negli ultimi mesi ad investire in queste zone per cercare di sostituire i 20 miliardi di metri cubi di gas che l'Italia importa ogni anno dalla Russia.
In questo contesto nell'aprile dello scorso anno Eni ha ottenuto dall'Algeria il benestare per aumentare il gas che esporta via gasdotto verso il nostro Paese, da 9 miliardi di metri cubi annui a 15 miliardi di metri cubi nell'anno in corso, per salire a 18 miliardi di metri cubi il prossimo anno. Inoltre un ulteriore accordo è stato siglato sia con l'Egitto, per esportare quasi 3 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto che partendo dall'Egitto arrivi in Europa, che con il Congo per lo sviluppo di un progetto di GNL che prevede l'esportazione di 1 miliardo di metri cubi nel 2023 e salire a 4 milardi di metri cubi entro i prossimi 2 anni. Andiamo ora a vedere l'impostazione grafica dell'azione nel breve e medio periodo.
ENI: analisi tecnica e strategie operative
L'oops rialzista realizzato dal titolo Eni nella giornata del 20 dicembre 2022, continua a sostenere quel recupero partito dai minimi delle ultime settimane posti in area 12,80 euro. Nel breve termine importante sarà il superamento dei massimi di questa settimana posti in area 13,80 euro, dove transita la trendline ribassista che parte dai massimi di novembre 2022, sopra i quali si dovrebbero avere ulteriori allunghi dei corsi verso la soglia dei 14 euro, dove troveremo l'indicatore del Supertrend daily. Sopra questi livelli il titolo invierebbe un segnale di forza, con primi target situati sui 14,25-14,30 euro e successivamente i 14,60-14,65 euro. Nel caso in cui queste resistenze dovessero essere superate, si potrebbero avere ulteriori allunghi in direzione dei 15 euro e a seguire verso i top del 2019 posti sulla soglia dei16 euro.
Al contrario discese sotto i 13,30 euro potrebbero indebolire il titolo Eni, aprendo di conseguenza le porte ad una fase correttiva che avrebbe un primo target sui 12,80 euro. Nel casosi realizzasse qusta view fondamentale diventerebbe la tenuta di questi sostegni per evitare non solo un indebolimento della struttura grafica ma anche una prosecuzione delle vendite che dovrebbero in quel caso spingersi in direzione dei 12,50 euro, ex massimi di agosto 2022, e successivamente la soglia dei 12 euro.
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