L'inflazione è stata una costante spina nel fianco dei titoli azionari per tutto il 2022. Questo perchè l'aumento dei prezzi non è stata innescato da una crescita dell'economia, ma si è rivelato il prodotto della strozzature dal lato dell'offerta, in particolare sul fronte delle materie prime.
I rialzi dei tassi varati dalle Banche centrali hanno innescato forti vendite di azioni, soprattutto in quel settore tecnologico che investe sulla crescita e che quindi è maggiormente soggetto ai flussi futuri attualizzati. Sono in pochi i titoli che si sono salvati dalla tempesta che ha travolto i mercati. Tra questi le azioni energetiche, che hanno beneficiato del rally dei prezzi delle materie prime, grazie alla capacità di queste società di trasferire i rincari sui consumatori finali.
Bunzl: ecco perché comprare le azioni in Borsa
Nel 2023 l'inflazione potrebbe rallentare con l'arrivo di una recessione, ma non sono in pochi a temere che si manterrà alta per un periodo abbastanza lungo o comunque molto lontana dagli obiettivi del 2% delle Banche centrali. Gli investitori, a questo punto, hanno il problema di trovare delle soluzioni nel mercato azionario che riescano ad arginare gli effetti inflazionistici.
Un titolo interessante, al riguardo, è Bunzl, distributore mondiale di attrezzature per fornitori di servizi alimentari come ristoranti, fast-food e consegna prodotti a domicilio, oltre che di servizi di pulizia e per la casa. L'azienda britannica è operativa in 31 Paesi tra America, Europa e Asia-Pacifico. Nel 2022 il titolo alla Borsa di Londra ha perso circa il 4%, ma per gli investitori basati sul dollaro la perdita è stata maggiore considerando il deprezzamento del 10% della sterlina.
Proprio la ripresa della valuta britannica potrebbe essere uno dei motivi per puntare sul titolo, insieme a un buon rendimento del dividendo (2,1%). Ma in realtà, il principale motivo per acquistare azioni Bunzl sta, come accennato, nel fatto che la società sfrutta il mercato inflazionistico. Karl Green, analista di RBC Capital Markets, consiglia di mantenere il titolo in quanto già nel 2022 ha beneficiato "dei più alti livelli di inflazione dei prodotti degli ultimi decenni, oltre ai rimbalzi continui post-lockdown".
L'azienda si aspetta che nel 2022 le entrate aumentino del 17% ai tassi di cambio effettivi e del 10% a quelli costanti. Anche per il 2023 sono previsti incrementi del fatturato ed il margine operativo dovrebbe far segnare un nuovo massimo. Lo scorso 21 dicembre, l'Amministratore delegato Frank van Zanten ha spiegato che l'azienda ha "affrontato con successo il contesto inflazionistico e l'interruzione della supply chain sperimentata nell'anno per garantire che i clienti abbiano ricevuto in modo affidabile i prodotti essenziali di cui hanno bisogno".
Le azioni sono negoziate a 15 volte gli utili attesi, il doppio rispetto ai peer. Gli analisti sono divisi riguardo al rating su Bunzl, anche se in prevalenza i giudizi sono positivi. Dalle opinioni raccolte da FactSet, 4 osservatori optano per Buy, 6 per Hold e 2 per Sell. Dominic Edridge di Deutsche Bank ritiene che il titolo possa arrivare a 33 sterline, in rialzo di circa il 17% dalle quotazioni attuali, perché "la guidance non sembra includere acquisizioni future ed è probabile che la valutazione sia eccessivamente prudente".