La debolezza ed il nervosimo mostrato da Wall Street nella seduta di ieri in scia ai timori crescenti di una Federal Reserve ancora aggressiva in tema di rialzo dei tassi di interesse, impatta anche sui futures europei che, impostati in terreno negativo, anticipano un inizio di giornata al'insegna delle vendite sui listini azionari del Vecchio Continente.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni tornando sotto i 27.700 punti, livelli che se non recuperati potrebbero innescare delle prese di beneficio con primi target situati in area 27.500-27.550 punti. Dal punto di vista operativo non cambia la view di fondo, che rimane impostata al rialzo e l'eventuale movimento correttivo sarebbe utile per scaricare gli eccessi raggiunti dagli indicatori nelle ultime settimane. Tra i titoli da seguire a Milano troviamo ENI, che nella giornata di ieri ha siglato un'importante collaborazione in America.
ENI: bioraffineria in America con PBF Energy
ENI e PBF Energy hanno siglato un accordo di collaborazione per una joint venture paritaria, la St. Bernard Renewables, per la costruzione di una bioraffineria in Louisiana. L'azienda guidata da Claudio Descalzi contribuirà con un apporto di capitale di 835 milioni di dollari e porterà la sua esperienza nel settore della bioraffinazione.
ENI è stata la prima azienda al mondo a riconvertire una raffineria in bioraffineria a Porto Marghera nel 2014 e di convertire una seconda bioraffineria a Gela nel 2019. Dalla parte opposta PBF Energy porterà la sua forte competenza industriale presente negli Stati Uniti e oltre a dirigere la realizzazione del progetto andrà a gestire la bioraffineria una volta terminata. L’avvio di quest'ultima è previsto nella prima metà del 2023, con l’obiettivo di una capacità di trattamento di circa 1,1 milioni di tonnellate annue.
La bioraffineria produrrà principalmente HVO Diesel, un olio vegetale idrotrattato, per 306 milioni di galloni all'anno e utilizzerà la tecnologia Ecofining sviluppata da ENI in collaborazione con Honeywell UOP. La nuova jv permetterà al gruppo di entrare in un mercato in crescita come quello dei biocarburanti negli Stati Uniti insieme a un partner di rilievo come PBF, il cui obiettivo sarà quello fornire carburanti più sostenibili utilizzando materie prime a bassa intensità carbonica. Andiamo ora a vedere quali sono le attese dell'azione per le prossime sedute.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Nonostante la debolezza che ha contrassegnato nelle ultime due giornate il titolo ENI rimane sempre impostato al rialzo, con le quotazioni che riescono a confermarsi nei pressi dei massimi annuali. Nel breve periodo la tenuta dei supporti a 14,50 euro dovrebbe far proseguire i rialzi in direzione dei prossimi obiettivi situati sui 15 euro.
L'eventuale superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica, con prossimi allunghi in direzione dei 15,50 euro e successivamente verso la soglia dei 16 euro, che rappresentano i massimi del 2019. Nel caso in cui anche queste aree dovessero essere lasciate alle spalle, aumenterebbero le possibilità di un ulteriore prosecuzuone dei movimento rialzista in direzione dei top degli ultimi 8 anni situati nei pressi dei 16,80-16,90 euro.
Una discesa sotto i 14,50 euro potrebbe innescare una fase correttiva del titolo in direzione dei 14 euro, dove troviamo l'indicatore del Supertrend daily, e a seguire verso i 13,60-13,50 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero cedere, si aprirebbero le porte per un ritorno dei corsi verso i 13,30 euro e a seguire i 12,75 euro, dove peraltro troviamo la media mobile di lungo periodo. La mancata tenuta di questi sostegni andrebbe ad indebolire ulteriormento il quadro grafico, con possibili discese fin verso i 12 euro.
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