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Gli investitori scommettono sulla vittoria di Biden alle Presidenziali USA;
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Gli analisti vedono dei vantaggi per l'Europa in caso di svolta democratica grazie soprattutto alla minori tensioni commerciali;
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Azioni, Euro e Bond europei accresceranno le loro perfomance con un nuovo Presidente USA
Il mercato sembra aver deciso su chi scommettere: Joe Biden sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Molti sono i segnali che fanno pensare che una vittoria elettorale del candidato 77enne sia già incorporata nei prezzi delle attività finanziarie. I rendimenti dei Treasury Bond sono cresciuti in questi giorni e ciò denota che gli investitori pensano addirittura che si riduca ai minimi il rischio che il voto venga contestato e vi sia volatilità dettata dall'incertezza.
Questo sarà possibile se i Democratici faranno incetta di voti e Donald Trump subirà una sonora sconfitta. Se le previsioni non dovessero essere disattese, il quadro politico internazionale probabilmente avrebbe un cambiamento notevole, con l'Europa che forse sarebbe meno esposta ai rischi di nuove tensioni commerciali.
Inoltre il grande piano europeo verso la transizione energetica troverebbe sostegno oltreoceano dalla politica tutta orientata al verde di una presidenza democratica. Allora come potrebbero reagire i vari assets europei qualora il 3 novembre Joe Biden salirà alla Casa Bianca? Vediamolo.
Azioni: sì ad automotive ed energia verde, no alle tecnologiche
Le azioni europee che potrebbero essere avvantaggiate da una presidenza democratica sono sicuramente quelle del settore automotive, proprio perché verrebbe meno lo spauracchio di nuove tariffe commerciali che Donald Trump imporrebbe in caso di rielezione.
Ovviamente, con Biden al comando le società energetiche che hanno investito nella tecnologia verde riceverebbero una spinta decisiva, essendo che nelle intenzioni dell'ex Vicepresidente degli Stati Uniti vi è un'industria elettrica completamente decarbonizzata entro il 2035.
Tuttavia, non tutte le società del Vecchio Continente brinderebbero a una sconfitta repubblicana. La possibilità che le tasse societarie vengano ripristinate al 28% comporta un rischio in particolar modo per le aziende tecnologiche del blocco, dal momento che quasi un terzo del loro fatturato viene prodotto negli Stati Uniti.
Non sarebbero nemmeno entusiasti gli investitori che hanno in portafoglio le azioni tradizionali riguardo l'energia e i combustibili fossili, per la ragione speculare a quella dei vantaggi delle rinnovabili. Un capitolo a parte meriterebbero le azioni delle società infrastrutturali, in quanto i due schieramenti politici dovrebbero comunque mettere in atto le misure di stimolo promesse e ciò dovrebbe apportare beneficio agli investimenti.
Euro: minori tensioni commerciali spingono in alto la moneta unica
Il rasserenamento dei rapporti commerciali tra Stati Uniti ed Europa potrebbe dare nuova forza alla valuta del Vecchio Continente con un'Amministrazione Biden. Inoltre nuove tasse e una maggiore spesa pubblica in deficit potrebbero avere delle ripercussioni sul Dollaro.
Gli analisti di Deutsche Bank vedrebbero l'Euro salire oltre la soglia psicologica di 1,20 rispetto al biglietto verde. Viceversa, una vittoria a sorpresa di Trump o elezioni contestate farebbero emergere i fattori volatilità e rischio; di conseguenza gli investitori si proietterebbero verso la valuta americana come bene rifugio.
Ci sarebbe da sottolineare anche il rapporto con la FED in caso di affermazione dell'uno o l'altro candidato. Probabilmente Biden eserciterebbe meno pressioni sulla Banca centrale di quanto farebbe Trump affinché Powell spinga per un Dollaro debole. Questo potrebbe anche contrastare l'eventuale rafforzamento dell'EUR/USD.
Bond: aumento dello spread Treasury USA-Bund tedeschi
La gran parte degli analisti ritiene che lo spread tra Treasury e Bund Tedeschi aumenterebbe in caso di trionfo di Biden. Conseguentemente i titoli di Stato e anche le obbligazioni private europee sovraperformerebbero gli equivalenti americani. Naturalmente poi subentrerebbero altri fattori a determinarne i rendimenti, come le politiche monetaria di BCE e FED ma soprattutto il quadro economico e pandemico che si verrà a configurare nei prossimi mesi.
Gli investitori ad ogni modo apprezzano una maggiore chiarezza sul futuro politico degli Stati Uniti, cosa che li dirigerebbe verso titoli high yield come le obbligazioni italiane. Diversa sarebbe la situazione se a spuntarla fosse Donal Trump. In questo caso è possibile che gli americani ricorreranno ai titoli di Stato nazionali come beni rifugio, penalizzando i bond europei. A giudizio di ING tutto questo comunque può essere valido nel breve e medio periodo, nel lungo termine invece l'impatto sarà marginale.