SoftBank Group affonda ancora nelle Borsa di Tokyo perdendo l'8,2% nella prima seduta della settimana. Dal 17 novembre le quotazioni del titolo sono precipitate da un massimo di 7.217 a 5.103 yen di oggi, con un calo quindi del 29%. Quello di questa notte rappresenta il più grande crollo intraday da marzo 2020 e quest'anno, con una performance negativa del 35%, le azioni sono sulla buona strada per registrare il peggior risultato dal 2006.
SoftBank: ecco tutte le ragioni del crollo azionario
Le ragioni per cui gli investitori si stanno accanendo contro la banca d'affari giapponese sono legate essenzialmente a 3 questioni. La prima riguarda il gigante di trasporti cinese Didi Global, che giovedì 2 dicembre ha iniziato i preparativi per il delisting da Wall Street. SoftBank ha effettuato investimenti importanti in Didi e ora sta risentendo in maniere palese delle turbolenze all'interno della società tecnologica con sede a Pechino.
Il trasferimento da New York a Hong Kong non avverrà senza traumi, infatti solo nella giornata di venerdì le azioni Didi hanno fatto un tonfo del 22% al NYSE. Dopo circa 6 mesi di quotazione nella Piazza americana, la società concorrente di UBER vale oggi circa un terzo rispetto al prezzo massimo raggiunto il primo giorno.
La seconda questione fa riferimento alla causa giudiziaria aperta dalla Federal Trade Commission americana per bloccare la vendita di SoftBank a Nvidia del produttore di chip Arm Ltd. Questo potrebbe essere un duro colpo per gli azionisti perché una parte del ricavato sarebbe stato utilizzato per un piano di riacquisto delle azioni. Se dovesse sfumare l'affare è molto probabile che il buyback andrà in fumo o comunque venga ritardato. E questa non è una notizia molto digerita da parte degli azionisti di SoftBank che contavano in un'immediata ripresa delle quotazioni.
Ricordiamo che il mese scorso Il fondatore di SoftBank, Masayoshi Son, aveva ceduto alle pressioni degli investitori con la promessa di riacquistare azioni per 8,8 miliardi di dollari entro i prossimi 12 mesi, con l'obiettivo di rilanciare il Vision Fund che ha riportato una perdita trimestrale record. Adesso, come sostiene Richard Kaye, gestore di portafoglio di Comgest e azionista di lunga data di SoftBank, probabilmente la banca preferirebbe investire in altri progetti piuttosto che dare seguito alla promessa di Son.
La terza questione concerne la situazione critica di Alibaba, la società di maggior valore nel portafoglio di SoftBank. Il gigante cinese e-commerce continua ad aggiornare il minimo storico in Borsa e questa notte ha perso il 5,61% a Hong Kong. Anche per Alibaba pende la mannaia del delisting da Wall Street, a seguito delle pressioni delle Authority cinesi sulle società che usano la struttura VIE.
Questa rappresenta entità a interesse variabili che permettono la quotazione in Borsa fuori dalla Cina aggirando le regole sugli investimenti esteri imposte da Pechino. Il colosso guidato da Jack Ma è coinvolto in pieno e potrebbe essergli richiesto di modificare la sua struttura o effettuare la chiusura delle quotazioni nella Borsa statunitense, spostandosi a Hong Kong.