Nella giornata di ieri UniCredit ha concluso il suo programma di buyback iniziato lo scorso 11 maggio con l’intendo di remunerare gli azionisti per l’esercizio 2020. In totale, l’istituto di Piazza Gae Aulenti ha acquistato 17.416.128 azioni per un controvalore pari a 178,7 milioni di euro. In totale la banca detiene 17.420.888 azioni proprie, pari allo 0,78% del capitale sociale. Prima dell’avvio dell’operazione, il gruppo guidato da Andrea Orcel deteneva 4,760 azioni, lo 0,0002% del capitale.
Dividendi banche: presto il via libera dalla BCE?
Intanto il rimbalzo dell’economia dell’Eurozona potrebbe spingere la BCE ad eliminare le restrizioni per la distribuzione dei dividendi. Il Vicepresidente della BCE, Luis De Guindos, ha dichiarato: “Se il ritmo dell’attività che stiamo stimando continuerà, chiaramente questa raccomandazione prima o poi sparirà”. La decisione finale verrà presa tra poco meno di un mese, il prossimo 23 luglio, come confermato nei giorni scorsi anche dal Presidente del Consiglio di Vigilanza dell’Eurotower, Andrea Enria.
Interessante mettere in luce come anche dopo la pandemia, le sofferenze del settore bancario italiano siano ai minimi degli ultimi 12 anni. I dati dell’ABI mostrano infatti come allo scorso aprile il dato depurato di svalutazioni e accantonamenti sia stato pari a 19,8 miliardi di euro, il 24% rispetto ai 26,1 miliardi del medesimo periodo del 2020 e il -39,2% rispetto ai 32,9 miliardi di aprile 2019.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni UniCredit stanno evidenziando una dinamica positiva, con i prezzi che sono riusciti a reagire a ridosso del supporto fornito dalla linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 25 novembre 2020 e 18 marzo 2021. Questo livello potrebbe essere ora sfruttato dai compratori per riprendere forza e proseguire la tendenza rialzista di medio periodo.
L’obiettivo principale dell’attuale movimento sartebbe identificabile a ridosso della resistenza di breve periodo a 10,50 euro. Allunghi successivi avrebbero la possibilità di riportare le quotazioni al test della soglia psicologica degli 11 euro che, se dovesse venire oltrepassata, darebbe agli acquirenti l’opportunità di iniziare il recupero dei due gap down ancora da chiudere ereditati dalla discesa causata dall’avvio della pandemia di Covid-19 (il primo in area 11,85 euro, il secondo sull’intorno dei 13 euro).
Al contrario, una rottura del supporto dinamico menzionato prima farebbe proseguire la correzione, con obiettivo individuabile tra i 9,34 e i 9 euro, dove passano rispettivamente il sostegno espresso dai top dell’8 giugno 2020 e la trendline disegnata con i minimi del 29 ottobre 2020 e 23 aprile 2021. Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di matrice long da 10,23 euro con stop loss identificabile a 9,84 e obiettivo a 11 euro.