Dopo Apple, anche Microsoft è entrata nella lista di società con una capitalizzazione di oltre i 2.000 miliardi di dollari. L’azienda fondata da Bill Gates è la seconda quotata in USA ad aver raggiunto questo traguardo, mentre al di fuori della Borsa USA è Stata Saudi Aramco.
Il colosso tecnologico statunitense ha raggiunto questo target solo due anni dopo il superamento dei 1.000 miliardi di dollari. Altre 2 società stanno approcciando una market cap di 2 trilioni di dollari: Amazon e Google, che alla chiusura di Wall Street ieri avevano rispettivamente un dato a 1.770 e 1.670 miliardi di dollari.
Microsoft: i motivi del nuovo record di capitalizzazione
Il principale motivo che ha spinto Microsoft a una capitalizzazione di 2.000 miliardi di dollari è relativo agli effetti della pandemia di Covid-19. Con le restrizioni dovute al contenimento dei contagi infatti la domanda di prodotti tecnologici è salita in maniera importante con sempre più persone che si sono trovate costrette a lavorare, studiare e intrattenersi a casa.
Il gruppo ha quindi assistito ad un aumento della richiesta per computer, console di videogiochi e della piattaforma di cloud computing. Nel 3° trimestre fiscale del 2021 si è continuato ad assistere ad una crescita dei conti societari, con le vendite che su base annuale sono salite del 19% a 41,7 miliardi di dollari e gli utili per azione a 1,95 dollari (+45% a/a).
Azioni Microsoft: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, si evidenzia come le quotazioni delle azioni Microsoft siano inserite all’interno di un solido trend rialzista. I corsi hanno rafforzato l’uptrend con la seduta di ieri, in cui i corsi sono stati in grado di effettuare la rottura del livello orizzontale a 261,57 dollari, lasciato in eredità dai massimi del 18 aprile scorso.
Sulle attuali aree comunque i compratori dovranno affrontare una sfida importante per la prosecuzione del movimento ascendente, ossia la rottura della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 12 ottobre 2020 a quelli del 27 gennaio 2021.
Se una violazione di tale ostacolo consentirebbe agli acquirenti di aggiornare ancora i massimi storici accelerando ulteriormente il movimento in corso, l’avvio di una correzione dall’ostacolo permetterebbe ai venditori di indirizzare i prezzi dapprima verso i 261,57 dollari, per poi passare all’intorno dei 250 dollari, dove passa la trendline che unisce i minimi del 14 gennaio e 11 maggio 2021.
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di matrice short di brevissimo periodo per tentare di intercettare una veloce flessione dai massimi storici. In tal caso il punto di ingresso sarebbe localizzato a 264 dollari, lo stop loss a 267 dollari e l’obiettivo a 260 dollari.