Gli analisti non credono che l'ultima parte dell'anno possa riservare sorprese positive per le azioni europee. Dopo i minimi da novembre 2020 ed il piccolo recuperro della scorsa settimana, gli operatori, alla luce di
fondamentali in peggioramento, non sono ottimisti. Un sondaggio di Bloomberg ha messo in luce come in media gli operatori pensino che l'indice Stoxx Europe 600 chiuderà l'anno con una perdita del 17%, registrando la
peggiore performance dalla crisi finanziaria del 2008.
Il pessimismo è motivato fondamentalmente dall'andamento dell'inflazione che, costringendo la
Banca Centrale Europea a un ulteriore inasprimento della politica monetaria, spingerà il Continente in recessione. Questa settimana l'istituto guidato da
Christine Lagarde si riunirà per le decisioni sui tassi e ormai sembra scontato, con un tasso di inflazione che è arrivato al 9,9%, che attuerà una stretta di 75 punti base.
Azioni europee: ecco cosa pensano gli analisti
Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un peggioramento del sentiment degli analisti nei riguardi delle azioni europee. Secondo Goldman Sachs ci sarà un calo del 10% dell'indice Stoxx 600 entro la fine dell'anno e le azioni europee chiuderanno il 2022 con un -17% (a marzo gli strategist della banca d'affari americana stimavano un dato pianno rispetto a fine 2021).
La view degli analisti di Bank of America sulle azioni europee non è troppo diversa: i risultati positivi emersi dalla pubblicazione dei conti trimestrali non hanno mosso più di tanto il mercato e l'outlook sugli utili potrebbe peggiorare. "Le azioni non sono ancora scontate, nemmeno dopo il forte sell-off di quest'anno", ha sostenuto Milla Savova, stratega di BofA. Secondo l'esperta, lo Stoxx 600 chiuderà l'anno a 380 punti, vicino ai minimi dello scorso mese, e gli utili nel 2023 arretreranno del 20% per via del rallentamento della crescita economica. "L'attuale resilienza degli utili europei si rivelerà insostenibile", ha affermato l'esperto.
Altrettanto pessimista sembra essere Stephane Ekolo di TFS Derivatives, che, per il momento, non prevede alcuna tregua per il mercato azionario europeo. A suo avviso, "le prospettive saranno disastrose da qui alla fine dell'anno e con ogni probabilità anche per il prossimo". La motivazione sta nel fatto che "i fattori macroeconomici negativi non sono destinati a ridursi". Anzi, con "le tensioni geopolitiche che continuano a insinuarsi e con la persistente inflazione, arriverà una distruzione della domanda che sarà in qualche modo messa in evidenza da questa stagione degli utili e dalla prossima", ha aggiunto.